Calo termico nel week-end: dal Libeccio alla Bora in poche ore

Una settimana complessivamente mite si concluderà con un calo termico proprio nel corso del week-end. Dal mite soffio del Libeccio alle raffiche di Bora in poche ore. Vediamo nel dettaglio cosa ci attende.

Altalena termica nel week-end: dal Libeccio alla Bora

Se la prima settimana di aprile aveva ristabilito condizioni meteo-climatiche più tipiche della primavera rispetto a quelle di marzo, un nuovo cambiamento è alle porte.

Nella seconda parte della giornata di sabato 9 aprile l’irruzione di aria fredda di stampo artico-marittimo favorirà non solo instabilità convettiva in Emilia-Romagna, ma anche un sensibile e repentino calo delle temperature.

L’ingresso di un nocciolo freddo di -30°C a 5500 metri, come testimonia l’immagine in evidenza, sancirà la cessazione della mite ventilazione di Libeccio (alias Garbìno) da Sud-Ovest a favore dell’attivazione di correnti forti dai quadranti settentrionali.

Il passaggio di consegne da venti caldi a venti più freddi avverrà proprio nel corso della giornata di sabato 9 aprile: come si evidenzia dalle mappe di direzione e raffica massima di vento del modello Arome, ad una ventilazione moderata da Ovest/Sud-Ovest nella mattinata di sabato subentrerà, tra pomeriggio e sera, una ventilazione da Nord/Nord-Est in Romagna e da Nord-Ovest in Emilia [si ricorda l’allerta arancione per vento].

Le raffiche di Bora e Maestrale, diffusamente sui 50-70 km/h con picchi isolati fino a 80-90 km/h nella serata di sabato, propizieranno un sensibile calo delle temperature nell’arco di poche ore: dai +20°/+22°C diffusi di sabato pomeriggio ai +7°/+12°C di sabato tarda sera e notte su domenica.

Uno scarto termico di 10/12°C in appena 6-8 ore che favorirà nient’altro che il ritorno della neve sulle nostre montagne: l’ingresso di isoterme a 850 hPa (1500 metri circa) comprese tra -2°C e -4°C unito alla presenza di rovesci proprio a ridosso dell’Appennino determineranno lievi accumuli di neve oltre gli 800/1000 metri.

Possibili accumuli fino a 5-10 cm oltre i 1200/1400 metri su Appennino emiliano orientale (RE, MO, BO) ed Appennino romagnolo (FC, RN).

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