Peggiora il tempo: da Lunedì piogge, calo termico e fiocchi di neve

La seconda perturbazione del mese di Marzo si appresta ad interessare la nostra regione, portando piogge sparse, un discreto calo termico e il ritorno della neve in Appennino.

Peggioramento alle porte per inizio settimana

Il collocamento dell’Alta Pressione delle Azzorre in pieno Oceano Atlantico favorirà lo scorrimento, da ovest verso est, di una perturbazione nord-atlantica pilotata da un’area depressionaria sul Nord Europa: le prime avvisaglie del futuro peggioramento si presenteranno già nella giornata di Domenica mediante l’attivazione di una ventilazione di “richiamo” da Sud-Ovest. Il Libeccio, o Garbino che dir si voglia, soffierà con locali rinforzi su Appennino, Romagna ed alte pianure emiliane, annunciando di fatto l’arrivo delle precipitazioni nelle giornate seguenti.

Già a partire da Lunedì 18 Marzo, infatti, andrà a formarsi un minimo di bassa pressione sul Mar Ligure e aria più fredda di estrazione artico-marittima affluirà dalla Valle del Rodano verso la Pianura Padana: le condizioni meteorologiche instabili perdureranno, specie sui settori orientali della regione, anche nel corso della giornata di Martedì 19, quando la massa d’aria più fredda giungerà fin nei bassi strati, subentrando all’aria mite presente in precedenza, così da propiziare un discreto calo termico dell’ordine di 6-8°.

Da Mercoledì 20 l’Anticiclone delle Azzorre tornerà a porre i suoi massimi di geopotenziale e pressione al suolo sull’Europa centro-occidentale, riportando condizioni di tempo stabile, soleggiato e con temperature in nuovo aumento sul territorio emiliano-romagnolo.

Attese piogge sparse

Come si può osservare dalla mappa di Meteonetwork degli accumuli pluviometrici complessivi attesi sino alle ore 7.00 di Martedì 19, le piogge coinvolgeranno specialmente le zone appenniniche, l’Ovest Emilia e la Romagna:

  • Nel corso di Lunedì 18 le precipitazioni sparse e deboli-moderate si concentreranno fra notte e primo mattino su Emilia occidentale ed Appennino, per poi giungere ad interessare il territorio romagnolo entro il pomeriggio, quando si avranno locali piogge, più consistenti e a tratti moderate tra le ore tardo-pomeridiane e quelle serali tra Forlivese e Riminese.
  • Martedì 19 le ultime piogge sono attese nelle prime ore del giorno su Romagna ed Appennino emiliano orientale, mentre il tempo andrà già migliorando altrove.

Nel complesso sono attesi accumuli pluviometrici scarsi o talvolta discreti, compresi fra 5 e 15 millimetri, con possibili punte di 20/25 millimetri su Bassa Romagna fra le provincie di Forlì e Rimini.

Una perturbazione atlantica che, purtroppo, non contribuirà particolarmente a risolvere ed attenuare il problema siccità, mai come di questi tempi attuale dopo un Inverno secco ormai alle spalle ed una Primavera, per ora, ben poco piovosa.

Venti tesi e mare mosso

L’afflusso di aria fredda artico-marittima determinerà un cambio di correnti al suolo: al mite soffio dei venti di Libeccio da Sud-Ovest subentrerà la ventilazione di Bora da Nord-Est: l’intensità dei venti risulterà moderata o talvolta tesa, con velocità media sui 20-30 km/h e raffiche fino a 50 km/h sulle coste romagnole e lungo il crinale appenninico. Ventilazione meno sostenuta sulle pianure emiliane.

Come conseguenza del rinforzo della ventilazione assisteremo anche ad un aumento del moto ondoso a ridosso delle coste romagnole: il mare risulterà mosso sotto costa con altezza dell’onda fino a 1 metro, mentre al largo il mare sarà molto mosso con altezza d’onda compresa fra 2 e 2.5 metri.

Calo termico e neve sui monti

Il calo termico che seguiterà all’arrivo di aria più fredda ad inizio settimana riporterà le temperature alla quota di 850 hpa (1500 m) ed al suolo al di sotto delle medie climatologiche di qualche grado: come si osserva dal grafico di “Plume”, nel quale sono raffigurate la media delle 20 emissioni modellistiche di Ensemble e la media climatologica di riferimento (in “rosso”), le isoterme a 1500 m subiranno un netto calo dai +10° di Domenica 17 ai -4° di Martedì 19.

I valori termici risulteranno in discreto calo anche al suolo: le temperature minime di Mercoledì, infatti, scenderanno fino a -1°/+6° con possibili gelate sulle pianure emiliane, mentre le massime previste le giornate di Martedì e Mercoledì non valicheranno la soglia dei +14°/+15°.

Contestualmente al calo termico farà il suo ritorno in forma sparsa anche la neve fino a quote medie in Appennino: i fiocchi bianchi cadranno fino a 1200/1400 metri sul comparto emiliano, mentre sui rilievi romagnoli la neve potrebbe spingersi sino a 800/1000 metri in virtù di precipitazioni più consistenti fra Lunedì sera e le prime ore di Martedì. Gli accumuli nevosi più rilevanti si potranno registrare sull’Appennino romagnolo con 10 centimetri di coltre bianca al di sopra dei 1200 metri entro la mattinata di Martedì.