Ritorno delle piogge in Emilia-Romagna: disagi e criticità

La seconda parte del mese di Ottobre e questi primi giorni di Novembre 2023, sono risultati caratterizzati da precipitazioni frequenti e talvolta abbondanti, specie a ridosso dei rilievi, complice un vivace flusso Atlantico che, dopo settimane di reticenza, ha vinto la resistenza dell’anticiclone e si è portato fin sull’area Mediterranea.

 

Piogge frequenti nel periodo 17-30 Ottobre

La prima perturbazione significativa sul nostro territorio, dettata da una marcata ondulazione del flusso perturbato Atlantico, risale al 18-20 Ottobre, con le prime precipitazioni degne di nota sui rilievi con sconfinamenti più o meno marcati sui relativi settori pianeggianti: fenomeni più abbondanti sul bolognese e sull’Emilia occidentale. Saranno proprio queste le aree che risulteranno soggette a maggiori disagi nei giorni successivi, complici la stazionarietà e l’abbondanza dei fenomeni.

Un secondo evento significativo si inquadra invece nella giornata di Giovedì’ 24 Ottobre, con piogge diffuse anche a carattere temporalesco in Emilia, molto abbondanti in Appennino, con accumuli superiori ai 150-200mm/24h sulle aree di Crinale e fino a 80-100mm/24h sulla pianura parmense.

Una dinamica simile si ripete poi Lunedì 30 Ottobre, con fenomeni abbondanti e persistenti sulle medesime aree, questa volta con un coinvolgimento più marcato anche dei rilievi centro-orientali e del bolognese. Complice un richiamo mite dai quadranti meridionali e una lenta evoluzione della saccatura, le precipitazioni risulteranno semi-stazionarie per buona parte della giornata e anche a carattere temporalesco. Soltanto in serata, con traslazione del minimo pressorio verso Est, prenderà origine una linea temporalesca sul Mar Ligure che percorrerà tutta la regione nel giro di poche ore.

 

Primi disagi Lunedì 30 Ottobre

In conseguenza di precipitazioni abbondanti e a carattere di forte intensità, nonché persistenti per svariate ore, iniziano a registrarsi i primi disagi nella giornata di Lunedì 30 Ottobre su parmense e piacentino. Tra tarda mattinata e primo pomeriggio, il torrente Sporzana (PR) e il Nure (PC) superano la soglia rossa di riempimento in diversi tratti, con la chiusura di alcuni ponti a scopo precauzionale. intorno alle ore 11:30, la forza dell’acqua determina poi il crollo del ponte di Ozzanello, sotto cui scorre il torrente Sporzana. Nel pomeriggio anche il fiume Baganza (PR) supera soglia 3, fortunatamente senza provocare ulteriori disagi.

Numerosi inoltre gli smottamenti e le frane in Appennino con accumuli fino a 200mm/24h sulle zone di Crinale.

 

Piogge intense ed esondazioni Giovedì 2 Novembre

Altro importante peggioramento nella giornata di Giovedì 2 Novembre, quando il transito dell’ennesima saccatura Atlantica, determina ulteriori abbondanti precipitazioni sulla nostra regione. Interessate in modo particolare da questa fase instabile risulteranno i rilievi e e la zona di Imola e Faenza, dove un temporale autorigenerante (che provocherà ingenti danni anche sul versante Toscano) scaricherà tra pomeriggio e sera ingenti apporti pluviometrici, specie a monte.

Data la situazione pregressa, con terreni prossimi alla saturazione e corsi d’acqua già sufficientemente a regime, i disagi non sono purtroppo mancati. Nella notte tra giovedì e Venerdì si registra l’esondazione del fiume Santerno, con allagamento delle aree prossime al corso d’acqua e anche dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.

Da segnalare inoltre le forti raffiche di vento meridionali a precedere il passaggio del fronte freddo, che hanno ulteriormente aggravato il quadra della situazione, specie a ridosso dei rilievi. Nella mattinata di Venerdì, una fase instabile post-frontale annessa all’ingresso di aria più fredda in quota, determinerà poi la caduta dei primi fiocchi di neve sull’alto Appennino emiliano, con fioccate fin sui 1250-1300m.

 

Ultime piogge Sabato 4 Novembre

Infine, tra la serata di sabato 4 Novembre e le prime ore della giornata odierna, Domenica 5 Novembre, una blanda ondulazione Atlantica ha determinato un’ultima fase d’instabilità, concentrata per lo più a ridosso dei rilievi. I venti tesi da Sud-Ovest hanno infatti minimizzato gli sconfinamenti verso le aree di pianura, che sono risultati più marcati solo tra parmense, piacentino e, più a Sud, tra basso ravennate e cesenate.

Accumuli ancora una volta ingenti in quota, con valori fino a 60-80mm sull’alto Appennino che, sommati a quelli dei giorni precedenti, hanno presto determinato un nuovo innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua. Diversi fiumi e torrenti hanno raggiunto o localmente superato soglia 3, senza fortunatamente creare grossi disagi.

Nei prossimi giorni si aprirà invece una fase variabile, con temperature prossime alla media climatologica e scarse precipitazioni, alternate a frequenti pause soleggiate.