Siccità: situazione in miglioramento dopo le piogge di novembre e dicembre

La siccità attanaglia l’Emilia-Romagna e non solo da oltre due anni: la situazione fa registrare finalmente un miglioramento in virtù delle piogge occorse tra il mese di novembre e la prima parte di dicembre.

Segnali di ripresa: è questo ciò che si osserva sul fronte pluviometrico nei 45-50 giorni intercorsi tra il mese di novembre e le prime due decadi di dicembre.

Dopo un settembre 2022 che aveva fatto registrare il ritorno di precipitazioni su tutto il territorio regionale, pur insufficienti da sole a sanare la perdurante siccità, il caldo e secco ottobre 2022 aveva fatto segnare l’ennesimo passo indietro in termini di apporto idrico e pluviometrico di questi ultimi due anni e mezzo.

Il superamento, o per meglio dire la mitigazione, della siccità che attanaglia l’Emilia-Romagna e non solo da oltre due anni pareva essere un lontano miraggio: invece il cambio di circolazione atmosferica che ha coinvolto l’Europa meridionale tra il mese di novembre e le prime due decadi di dicembre ha permesso il ritorno di precipitazioni frequenti e diffuse, sia piovose che a tratti nevose, in regione.

Un novembre 2022 finalmente piovoso, come si può ben osservare dalle mappe riportate in allegato, durante il quale si sono registrati accumuli areali tra 75 mm e 150 mm su pianura costa e collina, fino a 150-200 mm sui settori appenninici.

Ad esso ha fatto seguito una prima parte di dicembre altrettanto piovosa e nevosa: con l’ausilio della mappa accumuli dall’1 al 20 dicembre 2022 (fonte: Rete Meteo Forlì-Cesena) possiamo ravvisare ingenti quantitativi pluviometrici sull’intero territorio regionale.

Poniamo il focus su Ovest Emilia ed Appennino: se la mappa di anomalia pluviometrica del mese di novembre aveva ravvisato per queste zone un deficit tra -20% e -50%, le precipitazioni dei primi 20 giorni di dicembre hanno offerto pronto ristoro.

Sono caduti infatti, in una commistione tra precipitazione piovosa e graduale fusione delle nevi, fino a 200-300 millimetri sulle aree di crinale appenninico, fino a 100-150 millimetri sul medio-basso Appennino e fino a 80-100 millimetri su pianura piacentina, parmense e reggiana.

Sorride anche la Diga di Ridracoli, principale bacino di raccolta d’acqua in regione: dopo il record negativo di capienza in termini di volumi d’acqua registrato a metà novembre con appena il 24%, la diga è andata via via riempiendosi facendo registrare quest’oggi una capienza del 59% sul volume totale dell’invaso.

Si è passati infatti da appena 8 milioni di metri cubi d’acqua contenuti nell’invaso agli attuali 19 milioni di metri cubi: un “recupero lampo” reso possibile dalle tante piogge e dalle prime nevicate di stagione.

In conclusione ricapitoliamo lo stato dell’arte attorno al tema siccità:

  • La situazione non può in alcun modo dirsi risolta: le piogge e le nevicate degli ultimi 45-50 giorni hanno tuttavia mitigato la carenza idrica in regione, fornendo l’impulso per una futura e definitiva ripresa;
  • Il monitoraggio regionale della siccità, riportato ad inizio articolo, ci mostra un bilancio idroclimatico nella norma su tutte le macroaree eccetto per le zone interne dell’Ovest Emilia (macroarea G) dove si resta sotto media;
  • La portata dei fiumi regionali è sopra la media storica sui bacini romagnoli e su zone interne dell’Est Emilia, sotto la media storica sui restanti settori.

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