Dopo un dicembre abbastanza movimentato l’inverno ha cominciato a latitare in Italia e in gran parte d’Europa con condizioni in prevalenza anticicloniche.Quando l’inverno non arriva non solo in Italia, ma in tutta Europa, la causa è da ricercare in un pattern a scala emisferica che dalla fine di dicembre ha sempre visto valori di Arctic Oscillation positive.
Questo si traduce in un vortice polare “forte” che non lascia possibilità al freddo di allontanarsi dalle alte latitudini verso sud. Stringendo lo sguardo al comparto Euro-Atlantico, a causa di questa configurazione sinottica, si sono presentate condizioni in prevalenza anticicloniche su tutta l’Europa Meridionale e frequenti basse pressioni sul Nord Europa con getto atlantico forte e teso in uscita dal Canada.
Una breve fase con temperature più consone al periodo
Da domani una rapida discesa di aria fredda dal Nord Europa porterà ad un breve strappo alla regola con temperature che si porteranno (di poco) sotto media, ventilazione in rinforzo, cieli tersi, bassa umidità e soprattutto con una buona dispersione degli inquinanti che di norma ristagnano in Val Padana. Si tratterà, però, solo di una veloce perturbazione, frequente in queste situazioni in cui il vortice polare torna ad accelerare dopo un leggero rallentamento.
La massa d’aria fredda si spingerà rapidamente verso il Sud-Italia e i Balcani dove potrebbe portare neve a bassa quota, mentre la nostra regione assisterà solamente ad un modesto calo delle temperature senza precipitazioni.
Come detto dopo questa breve parentesi si tornerà sotto il dominio di condizioni anticicloniche con una profondissima bassa pressione islandese e un’alta pressione delle azzorre ben distesa longitudinalmente, pronta ad espandersi verso il Mediterraneo. Sono queste le tipiche condizioni di Arctic Oscillation positiva che raggiungerà il picco intorno al 10 febbraio con valori da record o quasi (la previsione addirittura tocca il fondo scala).
Cos’è l’arctic oscillation, cosa significa vortice polare forte? (clicca qui)
Per sapere in che condizioni meteo si tradurrà questa situazione sinottica basta pensare alle giornate che hanno caratterizzato il gennaio appena trascorso tra temperature sopra media specialmente sui rilievi, precipitazioni quasi assenti, frequente presenza di nebbie e neve assente anche in Appennino.
Cosa succederà nei prossimi giorni?
Dopo il 10 febbraio si entra in un range temporale solitamente poco predicibile, ma la monotonia della circolazione atmosferica a grande scala ci permette di azzardare comunque una buona linea di tendenza. Lo scenario medio dei modelli meteorologici evidenzia un possibile abbassamento del getto atlantico. In questo caso non saranno possibili perturbazioni intense e durature, ma una maggiore infiltrazione di correnti atlantiche potrebbe portare a giornate più umide e nuvolose con possibili precipitazioni, specialmente sui rilievi tra 10 e 12 febbraio.
In seguito sembrano ancora molto probabili condizioni anticicloniche con tempo stabile e temperature nettamente sopra media. Ovviamente per una previsione meteorologica vera e propria la distanza temporale è proibitiva, ma se vi state chiedendo se ci sono possibilità per perturbazioni di stampo invernale nel prossimo futuro la risposta è quasi sicuramente NO almeno per i prossimi 15 giorni.