Clima: l’Inverno 2018/19 in Italia

Iniziata ormai da un mese la Primavera meteorologica, è tempo di bilanci per quanto riguarda l’Inverno 2018/19: un trimestre che ha visto scarse precipitazioni sul suolo nazionale, con anomalie di temperatura contrastanti, positive al Nord e negative al Sud.

 

L’Inverno 18/19 in Italia: i dati

L’inverno 2018\2019 in Italia ha fatto registrare un’anomalia positiva di +0.40°: con questo valore si classifica come il 23esimo inverno più caldo della serie storica (iniziata nel 1800), rallentando momentaneamente la tendenza al costante riscaldamento che ha visto del 2018 l’anno più caldo di sempre con un’anomalia annuale di +1.58°. Per quanto riguarda la distribuzione delle anomalie sul suolo Italiano si evidenziano anomalie positive al Nord-Italia, debolmente positive al Centro e in media o leggermente inferiori alla media al Sud, specialmente su Calabria e Sicilia.

Il valore contenuto dell’anomalia di temperatura del trimestre invernale è dovuto soprattutto ad un’anomalia piuttosto negativa del mese di Gennaio che ha fatto segnare uno scostamento di quasi un grado (-0.97°) dalla media del trentennio 1971-2000. Febbraio,invece, è stato un mese molto caldo specialmente al Nord ( il 5° più caldo in Emilia-Romagna), mentre al Sud una circolazione di aria più fredda dall’Est Europa ha mantenuto temperature in media o leggermente inferiori. Nel complesso il mese ha chiuso con un’anomalia di +1.38° classificandosi al 15esimo posto tra i più caldi.

La percezione di una condizione climatica anomala durante il mese di Febbraio è stata aggravata dalla prevalenza di condizioni anticicloniche e dalle piogge molto scarse che hanno portato ad un’evidente situazione di siccità, potenzialmente critica. Tuttavia anche su questo aspetto il mese di Febbraio, così come l’intero trimestre invernale, ha avuto precedenti storici più gravi.

In particolare Febbraio, sul suolo italiano, ha fatto registrare un deficit del 35% , classificandosi come il 49esimo tra i più secchi del 1800 ( il record è di -89% del 1868). L’intero trimestre invernale ha fatto registrare un deficit del 35% classificandosi come il 17esimo più secco della serie storica ( record -65% del 1849). Questa situazione di siccità, pur non essendo da record, necessita di grande attenzione specialmente al Nord-Italia dove questa anomalia è stata più accentuata e risente ancora delle scorse stagioni non particolarmente piovose. Per quanto riguarda l’Emilia Romagna le aree che risentono maggiormente dell’attuale situazione di siccità sono l’Emilia Centrale e l’Appennino Romagnolo.

Anticiclone e piogge scarse: ecco perchè

 

Le cause delle anomalie climatiche della stagione invernale sono da ricercare nella circolazione atmosferica media avuta sulla regione Euro-Atlantica durante questi mesi. Nella prima immagine a sinistra abbiamo l’altezza media di geopotenziale relativa alla quota isobarica di 500hPa durante il periodo Dicembre-Febbraio. Si nota la presenza di un promontorio anticiclonico sull’Europa Occidentale e, di conseguenza, una curvatura ciclonica più accentuata sull’area Balcanica. Nell’immagine a destra l’anomalia dell’altezza di geopotenziale rende evidente questa situazione con valori fortemente positivi tra Spagna-Portogallo-Francia e Regno Unito e valori fortemente negativi su Europa Sud-Orientale e gran parte del Nord-Africa ( immagine incompleta). Con uno sguardo mirato sull’Italia ci rendiamo conto che la nostra Penisola si è mediamente trovata nel mezzo con la prevalenza di condizioni miti e stabili al Nord e correnti più fresche ed instabili al Sud, fatto che spiega la distribuzione delle anomalie di temperatura mostrata sopra.