I dati recentemente resi disponibili dal Climate Prediction Center ci mostrano un trimestre invernale mediamente più caldo della norma su gran parte del territorio Europeo.
Fortunatamente ,nonostante alcuni record di caldo caduti in Europa (ve ne abbiamo parlato QUI) e un febbraio che minacciava di classificarsi come uno dei più caldi di sempre, l’anomalia complessiva del trimestre invernale è rimasta abbastanza contenuta. Alcune aree del bacino del Mediterraneo hanno visto temperature nelle medie stagionali o anche inferiori alle medie, come è accaduto per il Sud Italia e per l’area Balcanica.
Non si può parlare di anomalie contenute per quanto riguarda le precipitazioni. Dal punto di vista idrico ,infatti, si evidenziano gravi deficit di precipitazioni sul Mediterraneo e in maniera più irregolare anche su Regno Unito ed Europa Settentrionale. Un surplus di precipitazioni è stato registrato in Germania ed Austria e su parte dell’Area Balcanica, ma il quadro generale europeo è sbilanciato verso la siccità.
Su gran parte del Mediterraneo le precipitazioni contano un deficit compreso tra il -50% e il -75% con alcune aree ancora più secche (vedi Sud della Spagna). Le scarse precipitazioni dovute alla persistenza di condizioni anticicloniche, specialmente nel mese di Febbraio, hanno portato ad una grave situazione di siccità sulla nostra penisola ed in particolare al Nord-Ovest.
Ad aggravare la situazione, sempre al Nord-Ovest, sono state le frequenti condizioni di vento di Föhn che hanno contribuito a peggiorare la condizione di siccità e a favorire lo sviluppo di incendi. Queste condizioni sono state così frequenti che, anche osservando il livello medio di pressione sul trimestre invernale, si nota un cuneo di alta pressione a Nord della catena alpina, classica configurazione per condizioni di Favonio sul versante Italiano.
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