Ecco la nostra analisi relativa ad un mese di Marzo 2021 caratterizzato da marcate escursioni termiche, con precoci ondate di caldo alternate a gelate tardive e da una generale assenza di precipitazioni. Analisi effettuata con l’ausilio dei dati Arpae.
Sinottica
A livello sinottico il mese di Marzo è stato caratterizzato per lo più da lunghe fasi anticicloniche, alternate a locali discese d’aria fredda da Est, responsabili di brevi parentesi instabili, più percepibili sui settori orientali della regione e a ridosso dei rilievi. La prima decade di Marzo è stata caratterizzata da una completa stabilità e da valori termici al di sopra delle medie del periodo, mentre la seconda decade si è dimostrata maggiormente dinamica e fredda. Nello specifico, a cavallo tra la fine della seconda decade e l’inizio della terza si è registrata un’importante irruzione d’aria fredda, che ha portato a gelate tardive anche in pianura, con valori fino a -4/-6°C. Rimonta anticiclonica negli ultimi giorni del mese, con stabilità e valori massimi che si sono portati fin sui 26/28°C in pianura. Con questi intensi sbalzi termici il mese di marzo 2021 è stato il terzo, dal 1961, per escursione termica massima mensile dopo il 2005 e il 1993.
Temperature
Le temperature a livello regionale sono risultate complessivamente leggermente superiori alla media 1961-1990 (+0,5°C circa), mentre considerando la più recente media di riferimento 1991-2019 i valori mensili sono risultati in linea con la media tipica del periodo, anche inferiori specialmente sui settori centro-orientali della regione. Come ben visibile dalla tabella sotto riportata, le anomalie hanno riguardato sopratutto i valori minimi, influenzati dalle gelate tardive, mentre i valori massimi, complice l’avanzamento stagionale, risultano in linea o leggermente superiori alle attese. Una significativa statistica riguarda le gelate che in molte aree della regione sono state le più numerose almeno degli ultimi 20 anni.
Precipitazioni
A livello precipitativo, come ampiamente percepibile, il mese chiude con un importante deficit idrico a livello regionale, con appena 9 mm caduti mediamente a fronte dei 75 previsti seconda la media 1961-2018. Son caduti dunque circa 66 mm rispetto alle attese ed è stato il secondo marzo più secco dal 1961 alle spalle del marzo 1994. Si sottolinea come il settore occidentale della regione abbia visto cumulati mensili quasi ovunque inferiori ai 5 mm mentre il settore orientale, complici queste brevi fasi instabili da Est, ha registrato al più 10-15 mm areali.
Situazione siccità
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, la prolungata assenza di precipitazioni sul nostro territorio, si è palesata a seguito di un periodo, al contrario, particolarmente piovoso. Ciò ha parzialmente ridotto i danni di questa parentesi molto secca, anche se va fatta una doverosa distinzione fra il comparto occidentale e quello orientale della regione. Analizzando l’indice SPI, utile per valutare eventuali condizioni di siccità, si nota come a livello trimestrale si registrino importanti deficit idrici sul settore orientale, deficit più contenuto, invece, sul comparto centrale. Nelle aree più occidentali, nonostante la prolungata fase secca, il quadro idrico è confortante, dove si presenta una condizione di normalità a livello di bilancio idrico. Se estendiamo l’analisi agli ultimi 6 mesi, buona parte della regione presenta un bun bilancio idrico, specie i settori centro-occidentali, mentre si riscontano delle anomalie lievemente negative sul comparto orientale della regione.
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