Il pomeriggio di lunedì 26 luglio 2021 ha visto la formazione di sistemi temporaleschi sull’Emilia-Romagna, associati a forti raffiche di vento e grandine dalle dimensioni distruttive. Ingenti i danni, soprattutto sulle province di Piacenza e Parma. Di seguito il nostro report.
Commento sinottico e analisi meteorologica
Nella giornata di lunedì 26 luglio 2021 una saccatura atlantica interessa la Francia e la Penisola Iberica, ponendo il suo ramo ascendente sull’Italia. Il nostro territorio risulta quindi interessato da un intenso flusso sud-occidentale caldo e umido, con l’instabilità accentuata dall’elevato contenuto di umidità nei bassi strati dell’atmosfera presente dai giorni precedenti.
Nella giornata di martedì 27 luglio 2021 tale saccatura tende a evolvere a ridosso della catena alpina, mantenendo il suo asse sulla Francia favorendo nuovi temporali intensi sul settore occidentale, sia per la blanda curvatura ciclonica in quota, sia per la presenza di aria umida nei bassi strati, prima di riassorbirsi dai giorni seguenti permettendo l’espansione di un nuovo promontorio anticiclonico.
Analisi della modellistica e del radiosondaggio di lunedì 26 luglio 2021
Dal punto di vista degli indici termodinamici, i valori di ML CAPE sulle aree di pianura dell’Emilia previsti si sono collocati attorno ai 1800\2000 J\Kg, particolarmente marcati sulle aree di bassa pianura prossime al Po nonché dalla pedemontana modenese verso bolognese e ferrarese. Valori di EHI (Energy Helicity Index) superiori a 2 suggeriscono in fase di previsione la possibilità di supercelle con associata grandine di dimensioni distruttive.
Il contesto previsto è stato poi confermato dal radiosondaggio di S.Pietro Capofiume (BO) lanciato dall’osservatorio G.Fea alle ore 11 utc.
Oltre agli elevati valori di CAPE, si nota sia anche la presenza di un elevato tasso di umidità, nonché il Bulk-shear attorno a 19 m\s, condizioni favorevoli allo sviluppo di fenomeni temporaleschi organizzati ed intensi.
Evoluzione della fenomenologia nel corso del pomeriggio di lunedì 26 luglio 2021
A partire dalle 13:30 del 26 luglio 2021 celle temporalesche sparse si sono formate sulla fascia collinare emiliana, evolvendo gradualmente verso le zone di pianura. In seguito si osserva l’intensificazione di un temporale sull’alta pianura piacentina, evoluto in supercella nell’ora seguente, il quale ha poi interessato il basso piacentino orientale e la bassa parmense, giungendo sulla pianura reggiana di Po prima di lasciare il territorio regionale dopo circa 2 ore e mezza dalla sua formazione.
Questo sistema temporalesco ha arrecato ingenti danni a causa della grandine di dimensioni distruttive (> 5 cm di diametro) e delle raffiche di vento che hanno superato i 90 km\h (dato di Soragna 96,6 km\h).
A partire dalle 14:30 si è intensificata l’attività temporalesca sulla collina reggiana e modenese, con la formazione di temporali in movimento verso nord-est. Una seconda supercella ha interessato la pedemontana modenese. In seguito il sistema temporalesco ha interessato il bolognese occidentale ed è giunto fin sul ferrarese, lasciando il territorio regionale dopo circa 3 ore dalla sua formazione. Gli outflow associati a quest’ultimo nucleo convettivo hanno favorito la genesi di ulteriori celle temporalesche sparse sulle province di Modena, Bologna e Ferrara.
Tale sistema temporalesco ha dato luogo a grandine di piccole o medie dimensioni, eccezion fatta per la parte legata alla struttura a supercella che ha visto associata grandine di elevate dimensioni (attorno a 4-5 cm di diametro).
Accumuli al suolo
L’evoluzione relativamente rapida dei sistemi temporaleschi non ha favorito elevati accumuli puntuali, inferiori a 20 mm su tutte le zone colpite. 18 mm a Bondeno-Gonzaga (MN) e San Cesario S\P (MO), 17 mm a Sassuolo (MO). Le zone con più accumulo sono risultate le aree prossime all’asta del Po, con fenomeni più consistenti a nord del fiume. Accumuli molto scarsi sui rilievi occidentali, assenti altrove.
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