In attesa di vedere i primi fiocchi dell’inverno 2020/21 scendere, ripercorriamo ciò che accadde nel febbraio 2015.
- Rossena (Canossa, RE) foto Elia Lombardi
L’inizio del mese di febbraio fu interessato dalla formazione di un ciclone sul mediterraneo occidentale, in lento spostamento dalle Baleari al versante tirrenico, con avvezione di aria fredda sul bacino del Mediterraneo.
Il vortice depressionario spostandosi verso est ha attivato verso di sé forti venti di Bora che hanno toccato punte di 160 km/h nel golfo di Trieste e raffiche massime di ben 107 km/h sulla costa romagnola.
La mattinata del 5 febbraio iniziò con precipitazioni diffuse prevalentemente sul settore centro-orientale della regione.
L’azione del minimo depressionario favorì nevicate fin sulle basse pianure dell’Emilia, interessata prima dall’avvezione d’aria fredda, mentre il richiamo relativamente mite sulla Romagna fece attestare la quota neve attorno ai 500-700 metri. Contestualmente i settori orientali furono sferzati da una forte ventilazione di bora.
Nel corso della giornata le precipitazioni intensificarono, specialmente sul settore orientale della regione. Con lo spostamento del minimo di bassa pressione verso est l’afflusso di aria fredda si spinse maggiormente verso oriente, consentendo alla neve di imbiancare anche la pianura di Bologna che fino ad allora era rimasta al limite tra pioggia e neve.
Durante la notte e la successiva mattina di venerdì 6 febbraio, le precipitazioni andarono ulteriormente intensificando. Mentre ad est di Bologna, a causa delle temperature più elevate, le precipitazioni alle basse quote rimasero sotto forma di pioggia, sul settore centro-occidentale della regione la nevicata raggiunse intensità impressionanti (6-9 cm/h di accumulo).
- Reggio Emilia, notte tra il 5 e il 6 febbraio 2015, foto dal sito di Marco Pifferetti
Danni diffusi a causa di una neve di scarsa qualità
Il risveglio per molti paesi emiliani non fu uno dei migliori. Nonostante la bellezza dell’evento reso ancora più affascinante da un inverno avaro di precipitazioni nevose fino ad allora, si presentarono presto non poche problematiche. L’elevata quantità d’acqua all’interno dei fiocchi di neve ha reso la precipitazione nevosa particolarmente pesante che unita all’elevata quantità caduta, ha portato a interruzioni di linee elettriche anche per più giorni, oltre che la caduta di numerosi alberi e paralisi del traffico.
- Parma, archivio CMER
- Reggio Emilia, archivio CMER
Gli accumuli risultarono particolarmente abbondanti, non soltanto in appennino (accumuli anche di oltre 80 cm) ma anche nei settori di pianura emiliani. L’evento atmosferico fu così intenso che alcune zone della bassa pianura emiliana ebbero un accumulo di neve in una sola notte di 40-50 cm.
- Fonte Arpae
La mappa sottostante riporta gli accumuli durante la stagione invernale 2014-2015. I valori che vanno dai 30-50 cm delle medie-basse pianure emiliane sono gli accumuli rappresentati dal singolo evento del 5-6 febbraio.
- Elaborazione a cura di Centro Meteo Emilia Romagna
La perturbazione causò non pochi danni sia nel settore emiliano, dovuto alle pesanti nevicate, ma anche nel settore romagnolo. Leggi qui: Alluvione in Romagna del 5-6 febbraio 2015
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Articolo a cura di Riccardo Bianchi.