Giugno 1944: sbarco in Normandia, le previsioni meteo più importanti della storia.
Durante la conferenza di Teheran (Iran) nel Novembre del 1943, a cui parteciparono Roosevelt Churchill e Stalin, fu deciso sotto il profilo militare che gli Alleati avrebbero aperto un secondo fronte in Francia sulle coste della Normandia. Churchill proponeva in alternativa uno sbarco nei Balcani poiché temeva una futura avanzata sovietica verso l’Europa centrale, ma lo statista inglese non venne ascoltato.
Lo sbarco in Normandia, chiamato anche operazione Overlord, fu una delle più grandi invasioni anfibie della storia, messa in atto dalle forze alleate durante la seconda guerra mondiale per aprire un secondo fronte in Europa e dirigersi verso la Germania nazista. Lo sbarco iniziò il 6 Giugno 1944 alle prime luci dell’alba
L’invasione, di fatto, fu uno degli attacchi più importanti e decisivi per le sorti della guerra e quindi della Germania.
Fu un’operazione aereo-navale di dimensioni colossali e l’esercito tedesco non poté opporsi all’attacco, con il risultato che, il 25 agosto 1944, Parigi venne liberata.
L’importanza delle previsioni meteo:
Questa operazione militare che cambiò il corso della storia moderna fu decisa anche dalle condizioni meteorologiche.
La buona riuscita dello sbarco oltremanica, azione indispensabile per dare una svolta al lungo conflitto, dipendeva fortemente difatti dalle condizioni meteorologiche: erano necessari un cielo sereno e un’ottima visibilità in quota, per facilitare le operazioni aeree, ma anche vento debole e mare calmo, per agevolare l’attraversamento dello Stretto della Manica da parte dei mezzi anfibi
Eisenhower decise perciò di creare un gruppo di meteorologi con il preciso compito di individuare, con sufficiente anticipo, il giorno ideale per l’operazione militare. Gli scienziati indicarono in giugno il mese più adatto allo sbarco: era difatti quello in cui, con maggiori probabilità, si potevano trovare le condizioni meteorologiche desiderate.
Tuttavia c’era un altro fattore che complicava la scelta del giorno: lo sbarco infatti doveva coincidere con una marea né troppo bassa, che avrebbe costretto le truppe a percorrere allo scoperto un tratto di battigia assai ampio, né troppo alta, che viceversa avrebbe coperto alla vista dei soldati l’ultimo tratto di spiaggia che era stato ricoperto di mine dai tedeschi.
Il contributo dei meteorologi alleati, grazie a una magistrale previsione, fu decisivo per scegliere il giorno dello sbarco.
Le previsioni della Royal Air Force:
Il giorno prefissato per lo sbarco era il 5 Giugno ma il meteorologo James Stagg convinse il generale Eisenhower a ritardare l’operazione di un giorno.
Dopo molti giorni caratterizzati dal maltempo con mare agitato e forti piogge, i meteorologi inglesi individuarono tra la notte e la mattinata del giorno 6 Giugno il momento più opportuno per l’attraversata della Manica, grazie ad un leggero miglioramento del tempo subito dopo il passaggio di una perturbazione atlantica, con poche nubi, basso rischio di precipitazioni e venti in attenuazione.
La scelta si rivelò azzeccata! Gli Alleati attraversarono il tratto di mare con condizioni di tempo discrete.
Dall’altra parte della Manica il generale Rommel commise un errore fatale: visto il maltempo decise di andare in Germania per rivedere sua moglie. Inoltre il generale tedesco era convinto che gli alleati sarebbero sbarcati con l’alta marea: in questo modo i soldati avrebbero dovuto percorrere un tratto minore di spiaggia. Gli alleati però avevano deciso di sbarcare con una marea medio-bassa poiché erano venuti a conoscenza dell’esistenza delle mine sulle coste della Normandia.
I comandanti tedeschi, ipotizzando il proseguimento del maltempo per ancora molti giorni, furono colti di sorpresa trovandosi così in parte impreparati all’attacco.
Se il D-Day si risolse in un successo per le truppe alleate una fetta del merito sicuramente va attribuita ai meteorologi che seguirono tutta l’operazione. Del resto l’importanza della meteorologia apparve da subito chiara al generale Eisenhower, incaricato di organizzare l’invasione delle truppe anglo-americane sulle coste della Normandia.