Si è svolta ieri la cerimonia di inaugurazione dell’osservatorio geofisico di Modena riaperto dopo i lavori di restauro post-sisma.
La storia dell’osservatorio geofisico
L’osservatorio geofisico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, oggi legato al dipartimento di ingegneria “Enzo Ferrari” può definirsi un vero e proprio gioiello storico della ricerca scientifica nel nostro territorio. Tra i più antichi d’Italia, nacque nel 1826 sotto la reggenza del Duca Francesco IV d’Este, che mise a disposizione il Torrione di Levante del Palazzo Ducale. La sede, rimasta invariata per quasi due secoli e in cui ancora oggi continua l’attività di monitoraggio geofisico e meteorologico, è uno scrigno prezioso di tesori che ci restituiscono serie storiche continue di straordinario interesse per lo studio del clima e dei cambiamenti ad esso connessi. Strumentazioni antiche e moderne, archivi, annotazioni e tanto altro sono custoditi nelle sale di quello che si può definire un vero e proprio museo astronomico e meteorologico, tornato agli antichi splendori dopo i lavori di restauri post-sisma conclusi recentemente.
La cerimonia di inaugurazione
Si è svolta ieri, con una cerimonia nell’aula magna dell’Accademia militare (ospitata nella Reggia Ducale), l‘inaugurazione e presentazione dei locali rinnovati e ripristinati, seguita dalla visita guidata a cui abbiamo partecipato anche noi del Centro Meteo Emilia Romagna. Alla luce del ruolo sempre più centrale che la nostra Regione si avvia a ricoprire nei prossimi anni con l’insediamento a Bologna del Centro Meteorologico Europeo, la piena riqualificazione di questo luogo così importante per la sua Storia e per il patrimonio di dati che racchiude, rappresenta un passaggio fondamentale verso una rete sempre più all’avanguardia di ricerca e studio in campo ambientale.
Ecco a voi alcune foto della giornata di ieri.