Come annunciato, la spiccata variabilità atmosferiche che avrebbe dovuto caratterizzare la settimana corrente, si è puntualmente manifestata, con fenomeni di forte intensità tra le pianure delle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna. Il transito di una Supercella ha infatti prodotto forti raffiche di vento, grandine anche di grossa taglia e precipitazioni abbondanti. Ecco il nostro resoconto di quanto accaduto.
Una settimana variabile a causa di veloci impulsi Atlantici
Alla base di queste giornate insolitamente instabili per il periodo, risiede un flusso Atlantico piuttosto vivace e relativamente basso di latitudine per la stagione in corso: ciò determina il transito di blandi ma numerosi cavetti d’onda che influenzano le condizioni atmosferiche sul Nord Italia. Questi impulsi, sono in grado di veicolare aria umida e relativamente meno calda in quota, alimentando la formazione di temporali anche di forte intensità. Un pattern, questo, destinato a ripetersi anche nei prossimi giorni, con ulteriori occasioni per temporali sparsi fino alla giornata di Venerdì 7 Luglio.
Primi temporali sulla Lombardia orientale
Dopo una mattinata relativamente stabile sulla nostra regione, tra tarda mattinata e primo pomeriggio iniziano a formarsi celle temporalesche sparse sulla Lombardia orientale, nei pressi del bacino centro-meridionale del lago di Garda. Nel corso delle ore, una di queste celle inizia a manifestare caratteristiche di chiara natura Supercellulare, testimoniati dagli scatti radar, dalle fulminazioni molto frequenti e dalle foto raccolte, evidenziati la formazione del mesociclone. La caratteristica di questi temporali è quella di essere dotati di una rotazione autonoma, deviando spesso dal flusso dominante in quota. Ecco spiegato il motivo per cui, contrariamente alle altre celle temporalesche, il temporale in questione ha deviato verso Sud-Est, dirigendosi dunque verso i settori di bassa pianura emiliana.
L’arrivo sulle pianure emiliane
Intorno alle 17:30/17:45 il temporale giunge sulla nostra regione, interessando dapprima i settori pianeggianti limitrofi al Po della provincia di Reggio Emilia, per poi proseguire in direzione Sud-Est spostandosi dunque tra le province di Modena e Bologna, qui in forma più diffusa. I venti di Outflow prodotti dal temporale, hanno sollevato aria caldo-umida dai bassi strati (valori di CAPE molto elevati, fino a 2500/2700 j/kg), favorendo la formazione di ulteriori temporali davanti alla supercella. Tra questi, uno particolarmente intenso ha raccolto il testimone della supercella Lombarda, interessando in forma violenta il tratto autostradale tra modenese e bolognese tra le 18:30 e le 19:30.
Fine della corsa
Dopo aver interessato il bolognese, il forte temporale ha rapidamente perso energia complice, soprattutto, una vivace ventilazione da Sud-Est lungo la costa e nell’immediato entroterra che ha interrotto l’avanzata di questi temporali dopo oltre 200km percorsi.
I danni
Il transito di un fenomeno così intenso non è passato inosservato e ha prodotto, purtroppo, numerosi danni lungo il suo cammino. In ordine cronologico, sono state dapprima segnalate grandinate di media-grossa taglia sulla bassa pianura reggiana, specie in zona Guastalla, con chicchi fino a 6/8cm di diametro: la stessa cosa si è poi ripetuta nei pressi di Castelfranco Emilia, con il passaggio della seconda Supercella. Forti o molto forti sono poi risultate le raffiche di vento associate ai temporali, con valori diffusamente oltre gli 80 km/h e un picco di 96 km/h registrato tra modenese e bolognese. Ingenti poi i quantitativi di pioggia caduta, sebbene in un lasso di tempo molto ristretto: fino a 40/50mm nelle zone più colpite.
Gli scatti radar mostrano, in diverse fasi, un’accenno di vorticità neanche troppo nascosto, con la supercella che presentava dunque le caratteristiche ottimali per poter produrre un evento vorticoso. Ci risultano, ad ora, diversi tentativi di formazione di un tornado (Funnel Cloud) ma nessun contatto diretto con il suolo: ciò, probabilmente, grazie a valori di Windshear non irresistibili, che hanno evitato il peggio.
Report fotografico
Chiudiamo questa analisi post-evento con alcuni degli scatti più esplicativi del fenomeno in questione, cogliendo l’occasione per ringraziarvi delle numerose testimonianze e segnalazioni che ci avete inviato ieri dalle zone colpite.