Un’ondata di freddo tardiva ha determinato un peggioramento con neve fino a bassa quota e successive gelate. Il racconto del 6 aprile 2021.
Neve di Primavera
Un impulso di aria fredda di stampo artico-marittimo ha raggiunto l’Emilia-Romagna fra la giornata di martedì 6 aprile e quella successiva di mercoledì 7 aprile, determinando condizioni meteorologiche di stampo invernale.
Il freddo tardivo, giunto dopo che nei giorni precedenti un assaggio di clima estivo aveva portato la colonnina di mercurio fino a +26°/+28°C, ha arrecato diversi danni alle colture ed agli alberi in fiore: nella mattinata di mercoledì 7 aprile, infatti, le minime sono scese fino a -2°/-3°C in aperta campagna.
Notevole anche la massa d’aria fredda alle medie-alte quote: -12°C sul Monte Cimone (MO) e –9°C sul Monte Falco (FC), rispettivamente le cime più elevate di Emilia e Romagna.
In termini di nevosità, le precipitazioni hanno arrecato accumuli fino a 10 cm oltre i 1000 metri in Romagna, fino a 5-7 cm oltre i 500-600 metri: qualche centimetro di accumulo da segnalare anche sulle zone interne di modenese e bolognese.
Questi i dati raccolti dai nostri segnalatori della neve:
- Chiesanuova (San Marino, 495m): 5 cm;
- Tredozio (FC, 340m): 3 cm;
- Pennabilli (RN, 619m): 3 cm;
- Civitella di Romagna (FC, 280m): 1 cm.
Alle alte quote dell’Appennino riminese, a confine con il pesarese, e forlivese si sono registrati i maggiori accumuli: lo “stau” causato dalla forte ventilazione di Bora da nord-est ha infatti determinato una stazionarietà ed insistenza dei fenomeni nevosi a ridosso dei rilievi.
Concludiamo questo breve articolo di resoconto con una galleria di foto dell’evento del 6-7 aprile 2021.