Un rapido transito temporalesco ha interessato l’Emilia-Romagna tra il tardo pomeriggio e la serata del 19 maggio 2021, specialmente tra ferrarese, bolognese, modenese e ravennate.
Analisi sinottica e fase di previsione
Per la giornata di mercoledì 19 maggio la configurazione barica sul Mediterraneo vedeva ancora la presenza di un canale depressionario proteso dall’Europa centrale fin sull’Italia settentrionale, a favorire l’afflusso di aria più fresca.
Focalizzando l’analisi sui settori poi interessati dall’evento, si nota come nel complesso i valori di CAPE simulati dalla modellistica fossero attorno a 800-1000 J/Kg per quanto riguarda la pianura tra Lombardia e Veneto, inferiori altrove. Altri indici tra cui la combinazione tra Total Totals e Sweat suggerivano le condizioni favorevoli allo sviluppo di rovesci e temporali, tuttavia la presenza di quantitativi più ridotti di energia disponibile per la convezione (CAPE), lasciavano intendere una progressiva attenuazione dei fenomeni una volta giunti sulla nostra regione. Osservando le mappe si nota bene questa differenza tra la nostra regione e quelle situate più a nord.
L’avvezione fredda in quota legata alla presenza dell’onda depressionaria, con l’isoterma -26 a 5500 metri, ha esaltato lo sviluppo di fenomeni convettivi nelle ore pomeridiane; questi, che dapprima hanno interessato il Veneto e la bassa Lombardia, sono poi giunti fin sull’asta del Po. In seguito hanno interessato il nostro territorio, secondo la dinamica descritta nel paragrafo seguente.
Confrontando i dati del radiosondaggio osservato lanciato alle ore 11 UTC presso S.Pietro Capofiume (BO) a cura dell’Osservatorio Fea di Arpae, si nota come parte della modellistica avesse simulato bene la carenza di CAPE sul nostro territorio. Si osservano valori elevati di bulk shear (shear 0-6 km) che hanno favorito lo sviluppo di fenomeni maggiormente organizzati sul settore orientale della regione.
Evoluzione sul territorio emiliano-romagnolo
La prima provincia ad essere interessata è stata quella di Ferrara, con la formazione di una linea temporalesca in evoluzione verso sud. Proprio sul ferrarese si sono registrati gli accumuli più significativi, con valori attorno ai 10 mm. Lo spostamento è risultato relativamente rapido, di conseguenza non si sono registrate piogge particolarmente concentrate.
Contestualmente una seconda linea di temporali formatasi sulla bassa Lombardia ha interessato i settori centrali del nostro territorio, mentre il sistema sulla parte orientale della regione è evoluto in un QLCS (Quasi-Linear Convective System).
Anche la città di Modena ha visto i fenomeni temporaleschi in prima serata, mentre lo spostamento dei temporali verso sud ha permesso a stretto giro di posta anche il coinvolgimento di Bologna. Associata a questa fenomenologia si sono registrate forti raffiche di vento, nell’ordine dei 50-60 km/h.
Non è invece stata segnalata la presenza di grandine. In seguito la fenomenologia temporalesca, tendente all’attenuazione, ha interessato la fascia pedecollinare e collinare tra modenese e bolognese, giungendo fin sull’Appennino romagnolo. Qui si sono concentrati i residui episodi temporaleschi, mentre sulla parte orientale permanevano rovesci in via di esaurimento.
Nel corso della serata una seconda cella temporalesca si è formata sulla bassa parmense, evolvendo verso sud-est interessando anche la pianura reggiana e la collina modenese. L’intensità è risultata comunque inferiore e i fenomeni si sono esauriti entro la tarda serata.
Cielo spettacolare con nuvolosità molto scenografica
Bilancio dell’evento temporalesco
Nel complesso, pur avendo comportato un repentino aumento dell’instabilità, si è trattato di temporali localmente intensi, più strutturati sulla parte orientale della regione, ma generalmente di breve durata. I fenomeni associati non sono risultati particolarmente rilevanti, con grandine non segnalata in regione, raffiche di vento sì forti ma non così significative (50-60 km/h sono intensità che si raggiungono di frequente in presenza di raffiche di origine convettiva). Inoltre sia le intensità registrate delle piogge, attorno a 20 mm/h come picchi massimi, e gli accumuli al suolo sono risultati ordinari.
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In copertina: temporale al tramonto visto dai Monti di Cadiroggio nella foto del nostro socio Samuele Pincelli