Venerdì 15 Febbraio: un assaggio di Primavera

Il mese di Febbraio si conferma sempre più come un trampolino di lancio per la futura stagione primaverile 2019: le precipitazioni latitano ad arrivare sull’Europa meridionale, le temperature registrano forti anomalie positive rispetto alle medie, la neve inizia a scarseggiare anche in alto Appennino.

Venerdì 15 Febbraio dal sapore primaverile

Pressione al suolo e geopotenziale a 500hPa

Prosegue ormai da oltre una settimana il dominio dell’Anticiclone sub-tropicale sull’Europa centro-meridionale, che impedisce l’afflusso delle umide correnti atlantiche da ovest ed, espandendosi verso est, devia le discese d’aria più fredda artico-continentale, relegandole all’Europa dell’Est, a Turchia e Grecia.
Come possiamo osservare dalla mappa di geopotenziali a 500 hPa (5500 m circa) e pressione al suolo del modello europeo Reading per la giornata odierna, il promontorio di Alta Pressione interessa gran parte d’Europa e pone i suoi massimi sulla Germania: le perturbazioni atlantiche sono così costrette a deviare il loro flusso verso le alte latitudini e transitano sulla Penisola Scandinava, mentre le incursioni fredde da est interessano la Penisola Anatolica e la Grecia.

Il satellite mostra un Centro-Nord Italia senza nuvole

La situazione è meteorologicamente parlando in una fase di stallo anche per ciò che concerne la nostra regione: in Emilia-Romagna non piove dal giorno 11 di Febbraio, quando una perturbazione artico-marittima aveva lambito le regioni adriatiche per poi scivolare verso sud-est, e non si verifica un peggioramento in grado di apportare accumuli pluviometrici ingenti dall’inizio del mese corrente.
Le temperature negli ultimi giorni fanno registrare pesanti anomalie positive, sia in quota che al suolo: le massime su pianure, coste e colline sono comprese fra +10° e +15°, come in giornate tipiche di fine Marzo.
Non va diversamente alle alte quote dell’Appennino: lo zero termico è schizzato ad altitudini impensabili per il periodo, posizionandosi fra i 2600 ed i 3000 metri. Il termometro del Lago Scaffaiolo (1800 m) segna un valore massimo di +4.8°, mentre sul Monte Falco (1630 m) si sono addirittura toccati i +5.7°.

Appennino: scarso innevamento

Webcam Buca Monte Cimone (MO, 2000 m)

Come si è accennato nel paragrafo precedente, la situazione è critica specie per ciò che concerne le medie-alte quote della regione: sia sull’Appennino romagnolo che sul comparto emiliano non si verifica una nevicata da almeno 4-5 giorni, mentre per risalire ad un evento nevoso di rilievo bisogna tornare indietro al periodo 1-2-3 Febbraio.
La riserva di neve al suolo, la quale era di scarsa entità rispetto alle medie nivometriche del periodo già più di una settimana addietro, sta andando incontro ad una veloce fusione, a causa delle temperature diurne positive e del forte vento di Libeccio in quota che è soffiato nei giorni scorsi.
L’anomalia termica positiva, che in situazioni come questa interessa soprattutto le alte quote, rende impossibile anche l’azionamento dei cannoni per l’innevamento artificiale poichè, seppur le temperature minime notturne scendano al di sotto dello zero, il termometro fa registrare valori al di sopra dello zero durante il giorno: prendiamo per esempio la stazione meteorologica della Buca del Monte Cimone (MO) a 2000 metri di altitudine. Gli estremi termici di oggi sono i seguenti: minima -0.2° massima +5.4°. I dati parlano da soli.

A quando un cambio di circolazione?

Nel corso dei prossimi 5-7 giorni la situazione non subirà sostanziali cambiamenti: Alta Pressione ancora “padrona” di buona parte d’Europa con garanzia di tempo stabile ed asciutto, clima secco e temperature al di sopra delle medie. Verso la fine della prossima settimana, poi, aria più fredda potrebbe fare la sua incursione da est verso ovest fino a raggiungere le regioni adriatiche italiane: ma la previsione gode ancora di una buona dose di incertezza.
Il mese di Febbraio è dunque destinato a proseguire all’insegna di un copione senza sussulti o colpi di coda di un Inverno caratterizzato da scarsità di neve sia sui rilievi che sulle pianure.