Le ondate di freddo che giungono fino all’Italia sono di vario tipo: oggi scopriremo perchè l’aria artico-continentale è più efficace in termini di neve.
Masse d’aria fredda
- Mappa di repertorio
Non tutte le ondate di freddo sono uguali: nel corso di un Inverno le avvezioni fredde dirette verso l’Italia possono provenire da diverse direzioni, in base alla configurazione che andrà sviluppandosi.
Freddo da Nord o da Est? Da che cosa dipende?
Da dove può arrivare il freddo sull’Italia?
Le masse d’aria fredda che possono raggiungere il territorio italiano sono principalmente di tre categorie: artico-marittima, polare-marittima e artico-continentale. Quali sono le loro principali caratteristiche?
- Grafica a cura di classmeteo.com
Aria artico-marittima
L’aria artico-marittima, come è evidente dal nome, proviene dai mari dell’Artico (di qui l’accezione “marittima”) e tende a scendere verso Sud quando l’Alta Pressione si eleva verso la Groenlandia.
E’ una massa d’aria molto fredda con spessore compreso fra i 3000 metri e i 4000 metri: così le isoterme a 850hpa (temperature alla quota di 1500 metri) e 500hpa (temperature alla quota di 5500 metri) sono piuttosto basse.
Le irruzioni artico-marittime sull’Italia sono generalmente piuttosto veloci, ma in grado di determinare nevicate fino in Pianura Padana e Adriatico settentrionale.
Aria polare marittima
L’aria polare-marittima proviene dal Canada, più nello specifico dal settore oceanico fra Labrador e Terranova. Poichè viene rimescolata dal suo passaggio sull’Oceano Atlantico, tale massa d’aria ha caratteristiche ibride, ben differenti dal caso.
Denota un notevole sviluppo verticale ed irrompe sull’Italia attraverso la Valle del Rodano, arrecando nevicate soprattutto al Nord-Ovest italiano ed in in Emilia.
Aria artico-continentale
L’aria artico-continentale, infine, ha caratteristiche ancora differenti dalle due precedenti.
Detiene uno spessore più prossimo al livello del suolo, tanto che la si apostrofa spesso con il termine “pellicolare”, similmente a come una pellicola si appiccica ad una superficie.
Rispetto all’artico-marittima: si distingue per isoterme a 850hpa e 500hpa meno fredde (alle medie-alte quote) ma più incisive in termini di nevicate in pianura.Tale tipologia di massa d’aria, infatti, arriva da Est ed attraversa, dalla Siberia passando per la Russia europea, tutta l’Europa orientale, fino ai Balcani e al versante Adriatico italiano.
Nel suo percorso l’aria fredda artico-continentale diviene più stabile e tende ad essere gelida negli strati prossimi al suolo: proprio per questo motivo il suo arrivo sul Nord-Est dell’Italia è foriero di nevicate fino in pianura e sulle coste, con temperature minime anche di molti gradi sotto lo zero.Gli ingressi di aria fredda da Est, di stampo artico-continentale, si materializzano in condizioni anti-zonali: un vasto campo anticiclonico si estende dall’Oceano Atlantico fino a Scandinavia e Siberia (ponte di Woeikoff), mentre aria gelida russo-siberiana compie un’azione retrograda da Est verso Ovest, giungendo spesso fin sull’Italia. E’ durante questi eventi freddi che le regioni adriatiche italiane vedono le maggiori chance di neve fin sul versante costiero, con fiocchi spinti da forti raffiche di Bora.
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Al prossimo approfondimento!