Gli ultimi dati evidenziano un trend in calo per quanto riguarda gli incendi boschivi in Europa e sui paesi del Mediterraneo. Più della metà degli incendi in Italia sono dolosi.
La pubblicazione del report 2020 di EFFIS (European Forest Fire Information System) conferma la diminuzione degli incendi boschivi a livello europeo.
Sia utilizzando statistiche sul quarantennio 1980-2019 per cinque paesi (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia) sia statistiche sul trentennio 1990-2019 basate su altri paesi europei (fino a 26 nazioni), si evidenzia un generale calo.
Per i 5 paesi mediterranei il 2019 si colloca al 32esimo posto per numero di incendi sui 40 anni considerati.
Dopo un picco raggiunto attorno al 2000, gli incendi boschivi sono progressivamente diminuiti, portandosi su livelli del tutto simili a quelli del periodo 1980-1990.
I dati “allargati” ad altri paesi europei, evidenzia un trend lineare negativo, seppur meno marcato rispetto a quello dei paesi di area mediterranea. Se facciamo riferimento soltanto all’Italia, la diminuzione è molto sensibile.
Le indagini dei Carabinieri mostrano come il 57,4% degli incendi boschivi sia intenzionale. Il 13,7% invece risulta di natura accidentale o colposa, mentre un 2% può essere ricondotto a causa naturali, strettamente legate ad esempio alla caduta di fulmini.
Incendi boschivi nel mondo e cambiamento climatico
Un veloce sguardo a livello globale mostra una flessione nel numero di incendi boschivi avvenuta tra il 2004 e il 2019. La diminuzione globale è principalmente determinata da un minore incendio nelle savane e nelle praterie, principalmente in Africa, ma anche in Sud America e Australia. In termini quantitativi, gli incendi in quegli ecosistemi erbosi rappresentano circa il 70% dell’area globale totale bruciata, quindi la riduzione dell’attività degli incendi qui supera l’aumento dell’area bruciata che stiamo vedendo in altre parti del mondo.
Per quanto riguarda il cambiamento climatico, si può dire che esso possa da una parte acuire la criticità nelle aree maggiormente interessati dagli incendi boschivi, tuttavia non bisogna sottovalutare il suo impatto sui pattern precipitativi. Si registrano ad esempio maggiori piogge sulle praterie, con una riduzione dell’infiammabilità delle stesse.