Maltempo assassino o imprudenza fatale?

Le cosiddette “vittime del maltempo” sono in realtà spesso vittime dell’imprudenza, della sottovalutazione del rischio. Un esempio eclatante è quando succede spesso presso le nostre spiagge.

L’immagine, esempio lampante della sottovalutazione del rischio, risale alla scorsa estate. Da notare tantissima gente che, nonostante il temporale nelle vicinanze non accenna a uscire dall’acqua.

RIMANERE SULLA SPIAGGIA O IN ACQUA DURANTE UN TEMPORALE PUÒ ESSERE MOLTO PERICOLOSO!
Difatti il fulmine sappiamo che sfrutta oggetti appuntiti per scaricarsi più in fretta a terra, e sulla spiaggia o in acqua, l’uomo rappresenta una “punta”. È quindi una situazione che aumenta di molto la probabilità di rimanere folgorati.

Ricordiamo pertanto di non sostare inutilmente all’aperto in caso di temporale, e in caso sia impossibile trovare riparo, è opportuno allontanare materiali metallici(piccozze, anelli, bracciali ecc.), nonché evitare di ripararsi presso alberi isolati, sotto oggetti appuntiti (es. ombrello); sono da evitare i luoghi laddove può formarsi una colonna d’aria calda poiché essa costituisce un discreto conduttore elettrico, oltreché è consigliato restare LONTANI DALL’ACQUA, in quanto essa da ottimo conduttore elettrico, propaga facilmente i fulmini che toccano il suolo nelle vicinanze.

Aggiungiamo inoltre che le grotte sono sicure solo se profonde. Sostare al loro ingresso è molto pericoloso: il fulmine difatti tenderà a passare dalla volta della grotta attraverso il nostro corpo piuttosto che incontrare la resistività della roccia. Lo stesso discorso vale per la sosta su portoni o verande.

Alcuni consigli da tenere a mente

  • Seguire i bollettini meteorologici(qui vi abbiamo fornito alcuni consigli) ed eventuali allerte della Protezione Civile.
  • Il temporale è un fenomeno caratterizzato da elevata rapidità di evoluzione, nonché risulta spesso localizzato in pochi chilometri. Di conseguenza, se ora “c’è il sole” non vuol dire che nel giro di 1-2 ore non possa peggiorare.
  • Per il motivo di cui sopra, se udite dei tuoni, occorre cercare di mettersi al riparo anche se il temporale è lontano. I fulmini possono cadere anche a distanza di chilometri dal temporale. Essi detti “positivi”, partono dalla parte alta della nube e possono cadere fino a 20-30 Km di distanza.
  • Se ci si trova in acqua, è meglio uscire subito, data l’elevata conducibilità della stessa.
  • Nel caso in cui si avvertano formicolii, crepitii mentre si cammina, peli o capelli che si drizzano, sono indicatori di pericolo molto elevato di folgorazione, in quanto ci troviamo nell’area in cui più probabilmente cadrà il fulmine.
  • Luoghi ideali per ripararsi sono auto, case, baite e rifugi.
  • DA EVITARE ASSOLUTAMENTE creste delle montagne, alberi isolati, tralicci dell’alta tensione, nonché le zone dove può formarsi una colonna d’aria calda. Evitare quindi i camini, anche se spenti, ma anche un gregge. 
  • Meglio evitare di utilizzare il telefono fisso, in quanto i fulmini che colpiscono gli edifici potrebbero seguire i circuiti elettrici.
  • Il detto “un fulmine non cade mai due volte nello stesso posto” è privo di fondamento scientifico. Esistono luoghi in varie parti del mondo ove le sommità degli edifici sono state colpite da 100-150 fulmini in un anno, alcune di queste anche nel corso di uno stesso temporale.

Questo per dirvi che non è il maltempo ad essere assassino, bensì può esserlo l’imprudenza, il pensar che “tanto non succederà niente”. Attuare questi semplici comportamenti di autoprotezione può invece risultare di vitale importanza.

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