Neve e freddo a inizio Maggio: ma il riscaldamento globale? Può essere utilizzato questo contesto meteorologico per smentire gli effetti del cambiamento climatico?
Sono necessarie due premesse. La prima è che l’articolo sarà volutamente semplificato, perché il discorso sul clima è molto complesso e l’intento di questo spazio è quello di essere chiarificatore in merito a “certe notizie” circolate quest’oggi. La seconda premessa riguarda il titolo, volutamente provocatorio: iniziamo quindi con il dire che appellarsi a questo episodio di freddo tardivo per parlare di clima non ha alcun senso e molto probabilmente è sintomo di malafede per non parlare di ignoranza.
Di conseguenza, se coloro che negano il riscaldamento globale colgono l’occasione per sparare a zero, proviamo a cogliere noi una preziosa opportunità per imparare e tenere bene a mente la differenza tra “tempo” e “clima”.
TEMPO: riguarda le condizioni atmosferiche di una determinata zona in un determinato momento, misurabili in tempo reale attraverso differenti variabili, quali pressione, temperatura, vento e via dicendo. È “l’argomento” delle previsioni meteo che consultate sul nostro sito.
Tali previsioni meteo sono calcolate, dal punto di vista fisico, in maniera deterministica.
Di conseguenza, tutto ciò che riguarda “quello che vediamo fuori dalla finestra”, i campi di alta pressione, i minimi depressionari e le perturbazioni, fanno parte del “tempo”. Ed è bene sottolineare che i singoli eventi NON DEVONO e NON POSSONO essere utilizzati per parlare di clima.
CLIMA: riguarda le condizioni meteorologiche medie attese in un luogo in un determinato periodo dell’anno. La sua descrizione è possibile a seguito di osservazioni prolungate(circa 30 anni) delle variabili che caratterizzano il tempo meteorologico. Di conseguenza il clima è determinato da valori medi statistici sul lungo periodo.
La “previsione” del clima futuro non è calcolata in maniera deterministica, bensì su base statistica tramite la simulazione delle medie statistiche nel tempo, raccolte tramite i dati degli anni passati.
Una rondine non fa primavera
Difatti, come possiamo vedere dalla mappa delle anomalie di temperatura globali, sebbene nell’Europa centrale e nel bacino del Mediterraneo si registrino, al pari dell’America settentrionale, valori inferiori alla media del periodo, la situazione è ben differente altrove.
Anomalie elevate soprattutto sull’artico, pari a +3.1°C rispetto alla media 1979-2000, così come sull’Asia. Altrove valori generalmente sopra la media di riferimento seppur in maniera più contenuta.
Il tutto ci porta al dato globale odierno, pari a +0.6°C rispetto alla media, a testimonianza del fatto che, quando si parla di clima, oltre a non fermarsi al “proprio orticello” considerando la situazione meteorologica della singola località, risulta necessario allargare lo sguardo a livello globale.
Ecco quindi la risposta. “Fa freddo ed è tornata la neve a Maggio in Italia(dimenticandoci magari che Marzo fece registrare temperature tipiche della tarda primavera), dov’è finito il riscaldamento globale?”
“Ecco dove è finito. Nelle altre parti del mondo, per accorgersene, è sufficiente guardare al di là del proprio naso”.
Per chi volesse saperne di più, consiglio la lettura di questo articolo