La giornata di ieri, Lunedì 13 Maggio, ha visto numerose criticità sulla nostra regione a causa delle piene dei fiumi. È inevitabilmente partita la polemica sul web in merito all’incuria dell’uomo, facciamo qualche considerazione.
Partiamo dal presupposto che la manutenzione dei corsi d’acqua è fondamentale. Sia per quanto riguarda gli argini, i ponti e le varie strutture di contenimento, sia per quanto riguarda la pulizia del letto del fiume.
Sembra quasi ovvio dirlo, ma essa serve appunto a ridurre la criticità durante le situazioni a rischio, come quella capitata ieri nella nostra regione.
Rimane tuttavia la necessità di analizzare l’evento meteorologico in maniera completa, tenendo a mente tutti i fattori. Partiamo dal presupposto che nella giornata di Domenica abbiamo avuto piogge diffuse e a tratti abbondanti su colline e Appennino. Diverse località han superato i 100 litri al metro quadro.
A questo aggiungiamo che la ventilazione dai quadranti settentrionali ha favorito un repentino aumento del moto ondoso con onda fin sui 2.5 metri lungo la costa, la quale ha impedito al mare di “ricevere” adeguatamente il deflusso dei fiumi.
A nostro avviso quindi bisogna tenere bene a mente il quadro meteorologico regionale presente prima di accanirsi verso la manutenzione dei fiumi. L’effetto combinato di piogge abbondanti sui rilievi, mare molto mosso e ventilazione nord-orientale che ha impedito il deflusso, è stato determinante per dar luogo alle criticità.
Sulla Romagna gli accumuli sui rilievi si sono collocati sui 100/130 mm, fino a 50/70mm nelle aree di pianura. Sull’Emilia centrale valori prossimi ai 100 mm in Appennino e altri 40/50 mm a valle. Capiamo bene che si tratta di cifre molto importanti, se teniamo conto del ristretto tempo in cui si son verificate.
Aggiungiamoci la fusione della neve residua alle quote più alte dell’Appennino, e il danno è fatto.
Di conseguenza, ribadiamo quanto la situazione per la nostra regione sia stata limite, ma allo stesso tempo quanto sia di fondamentale importanza la cura del nostro territorio.
Purtroppo, come nel caso del cedimento della briglia di Ponte Verucchio, l’incuria non fa altro che accrescere il rischio e il danno potenziale a seguito delle criticità. Vale per le piene dei fiumi ma anche per qualsiasi altro scenario potenzialmente pericoloso.
Ricordiamo che molti dei detriti che si vedono nelle foto, sono stati trasportati dall’acqua fin sulle coste a partire dai rilievi, dove il forte vento e la pioggia battente ha dato vita a frane e smottamenti, nonché la caduta di alberi.
Seguici su