Il problema siccità è ormai evidente, con questa prima parte del 2019 che si sta manifestando piuttosto critica, specie tra Febbraio e Marzo, dal punto di vista delle precipitazioni. Il Po è su livelli simili a quelli di Agosto.
Febbraio e Marzo 2019 han visto condizioni pressoché simili dal punto di vista precipitativo sulla nostra regione, con accumuli molto scarsi e lunghe fasi stabili.
La responsabilità è da attribuire alla presenza di un solido campo anticiclonico sull’Europa occidentale, il quale ha sovente impedito ai flussi atlantici di giungere nel bacino del Mediterraneo.
I pochi tratti di instabilità sono risultati principalmente di natura convettiva, con fenomeni localmente intensi ma non in grado di apportare benefici, perlopiù a carico di miti correnti sud-occidentali, oppure con instabilità in veloce transito, per la formazione di minimi depressionari troppo a Sud rispetto alla nostra regione.
Come riportato da Arpae, dal punto di vista agricolo, al momento sono presenti condizioni di siccità moderata, specie per quanto riguarda le aree centrali dell’Emilia-Romagna.
Dal punto di vista idrogeologico invece, le aree centro occidentali della regione e l’appennino Romagnolo versano in condizioni di pronunciata siccità idrologica, anche a causa di deficit precipitativi pregressi e non recuperati con le piogge cadute in seguito.
Fiume Po in secca
Il fiume Po è praticamente su livelli estivi, a Boretto si registra una portata pari a 674 m3/s contro i 1226 m3/s di media per questo periodo, un valore quindi dimezzato, che va a braccetto con il -40% di precipitazioni avute in Emilia-Romagna nella stagione invernale da poco conclusa.
Alla stazione idrometrica di Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara, il livello del grande fiume si trova oltre 5 metri sotto la media, un dato che di solito si registra in estate, non alla fine dell’inverno.
A questi dati si aggiungono quelli riguardanti gli altri fiumi importanti della nostra regione, con l’Enza che rispetto a un anno fa ha ridotto tantissimo la sua portata, passando da 5,85 m3/s a 0.01 m3/s; il Secchia ha ridotto la sua portata di ben nove volte, mentre il Reno, che a Febbraio era esondato l’ha ridotta di cinque.
Sono quindi evidenti le criticità anche dal punto di vista agricolo, le quali potrebbero essere attenuate dall’arrivo di piogge deboli-moderate e tendenzialmente diffuse.
È tuttavia bene precisare che al momento non siamo in una situazione di allarme, anche se è necessario un costante monitoraggio, nonché un cambio di passo dal punto di vista meteorologico: si sente il bisogno di precipitazioni utili ad alleviare la siccità su gran parte del Nord Italia.