Quanto incide il traffico sulla qualità dell’aria?

Quanto incide il traffico sulla qualità dell’aria? Perché se da un lato l’inquinamento è calato sul Nord Italia negli ultimi giorni i valori di PM10 e PM2.5 restano mediamente elevati?

Torniamo a parlare di smog, dopo averlo già fatto nel precedente articolo, riferito al calo di alcuni inquinanti a seguito delle misure anti-Covid19, focalizziamoci ora sul traffico.

Quanto incide il traffico sulla qualità dell’aria?

Riferendoci anche a uno studio pubblicato da Arpae, vi illustreremo in questo articolo la risposta a questa importante domanda.

Partiamo dal presupposto che il settore dei trasporti, sia essi leggeri sia essi merci, per diversi inquinanti fornisce uno dei principali contributi alle emissioni rispetto al totale rilevato in Emilia-Romagna.

In particolare si osserva quanto segue:

  • per quanto riguarda l’inquinamento diretto da polveri il traffico incide per un 26% sul totale delle PM10 emesse, secondo solo al riscaldamento civile a biomassa..
  • Il 42% del PM10 primario attribuibile al traffico deriva da motori diesel. Le maggiori responsabilità sono legate ai mezzi commerciali pesanti (29% dell’intera quota del PM10 dovuto al traffico). Altro particolato deria da usura di freni e penumatici, nonché dall’abrasione delle strade.
  • Per quanto riguarda gli ossidi di azoto (NOx), il trasporto su strada contribuisce per un 56% rispetto al totale, risultando il 1° settore emissivo. Poco più del 90% degli NOx prodotti da trasporto su strada è derivato da motori diesel e circa la metà di questo è legato ai mezzi pesanti.
  • Il trasporto su strada è la principale fonte di emissione di CO (monossido di carbonio), con un contributo pari al 47%.
  • Per quanto riguarda la CO2(Anidride Carbonica) il contributo è pari al 34% sul totale delle emissioni.
  • Per quanto riguarda i Composti organici volatili non metanici (COVnm), i quali sono precursori di particolato secondario, il traffico incide per un 16%.

L’evoluzione futura stimata

Confrontando gli scenari di tendenza al 2025, si nota una maggior flessione possibile per gli ossidi di azoto (NOx, in questo caso come riferimento è stato preso NO2). Per quanto riguarda invece il PM10 si ha poco riscontro al momento.

I dati comunque sottolineano il forte impatto sulla qualità dell’aria da parte del traffico, pertanto le azioni volte al miglioramento della qualità dell’aria non possono non tener conto di questo. Abbiamo altresì parlato in questo articolo della ridotta efficacia dei famosi “blocchi del traffico”, pertanto sono auspicabili soluzioni di più ampio respiro.

Si ricorda inoltre che il problema connesso alle emissioni non è solo relativo alla componente di gas serra (CO2), ma a tutto un’insieme di sostanze dannose per l’ambiente e per la salute. Benzene, IPA, SO2 sono sostanze potenzialmente cancerogene.

È quindi bene sottolineare come il traffico non produca solo emissioni di CO2 impattando a livello globale, ma produca un impatto considerevole anche a livello locale per i motivi appena descritti.

In conclusione…

Chiaramente la problematica dell’inquinamento non può e non deve essere ridotta al settore trasporti, che pur rappresentando una fetta considerevole, non è l’unica fonte di emissioni. Questo lo vediamo, ad esempio, in questi giorni. Le concentrazioni di PM10 e PM2.5 restano mediamente elevate nonostante i provvedimenti anti-Covid19 abbiano provocato una diminuzione del traffico.

E’ importante tenere conto che, a causa delle restrizioni alla circolazione delle persone legate all’emergenza COVid-19, il quadro emissivo regionale, dall’ultima settimana di febbraio, si è probabilmente discostato da quello normale, con una flessione soprattutto delle emissioni da traffico veicolare, in riferimento quindi agli ossidi di azoto.

PM10 e PM2.5 legate per buona parte al riscaldamento civile (in particolar modo quello a biomasse) rimangono comunque su livelli medio-alti, subendo flessioni qualora il contesto meteorologico risulti favorevole alla loro dispersione.

Oggigiorno occore più che mai un approccio polivalente che tenga conto delle varie problematiche legate all’inquinamento e che possa quindi giungere a soluzioni di ampio respiro.

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