Parliamo ora della Grandine, cercando di capire se è prevedibile e in quale maniera, nonché se esistono modi per difendersi dai temuti danni.
La grandine è una forma di precipitazione solida composta da granelli di ghiaccio, le cui dimensioni sono superiori ai 5 millimetri. Essi si formano all’interno del cumulonembo a incudine, più precisamente nella parte alta della nube. Successivamente, cercando di semplificare, le forti correnti all’interno della nube fanno sì che il “chicco di grandine” compia diversi moti ascendendi e discendenti, ingrossandosi sempre di più ad ogni “discesa” finché la corrente ascendente non sarà più in grado di farli risalire a causa della gravità.
Questo fenomeno è rilevante in cumulonembi che superano i 9-10 Km di quota e può essere indicatori di forti grandinate. A seconda delle dimensioni del chicco, la velocità di caduta può essere differente. Quelli di diametro più comune attorno al centimetro si collocano sui 15 m/s, mentre i più grossi possono arrivare a 30/40 m/s.
Quanto dura una grandinata?
In media una precipitazione grandinigena dura tra i 5 e i 10 minuti, molto più breve quindi di quella piovosa durante il temporale. Secondo alcuni studi, la percentuale di grandine in un temporale non supera il 10% rispetto al quantitativo di pioggia, salvo rari casi. Solitamente la grandine avviene all’inizio del temporale, in quanto sono più pesanti della pioggia.
Nel caso in cui essa compaia sul finire del temporale bisogna prestare attenzione, in quanto è possibile si sia formata una nuova cella temporalesca adiacente a quella che “stiamo osservando”.
È possibile prevedere la grandine?
Se parliamo di una previsione ad elevata precisione spazio-temporale la risposta è no. Difatti, già di per sé la previsione temporali è alquanto delicata in quanto il fenomeno temporalesco tende a risultare per sua natura mediamente localizzato e a rapida evoluzione.
Rimane tuttavia possibile individuare le aree soggette a maggior instabilità, in poche parole quelle dove saranno più probabili episodi intensi e dove la colonna d’aria risulta più instabile. Non è comunque possibile individuare la località precisa(come non lo è nel caso della previsione temporali), anche perché talvolta l’episodio grandinigeno risulta veramente localizzato, in una piccola porzione di territorio e nel giro di pochi chilometri(a volte è capitato anche metri) la situazione può variare.
È importante il dato osservativo ottenuto tramite le immagini radar, che permettono di osservare il comportamento delle celle temporalesche nonché di individuare le aree soggette a precipitazioni intense.
Come ci si può difendere dalla grandine?
L’unico modo utile è dotarsi di reti antigrandine, ed eventualmente di assicurazioni. L’utilizzo di cannoni antigrandine e/o razzi esplodenti, è totalemente inutile. L’inefficacia è dovuta sia al corto raggio d’azione sia al fatto che l’energia presente nei cumulonembi è molto maggiore rispetto a quella sprigionata dal cannone antigrandine.