Mercoledì 20 dicembre nuovo test IT-ALERT in Emilia-Romagna

Nelle giornate di martedì 19 e mercoledì 20 dicembre torneranno i test di IT-Alert. Nello specifico l’Emilia-Romagna sarà interessata mercoledì, in particolare nella provincia di Rimini. L’oggetto del test sarà la simulazione del collasso della Diga del Conca.

Dopo la fase di test tecnologici che si è conclusa lo scorso 13 ottobre coinvolgendo tutte le Regioni e Province autonome italiane, prosegue la sperimentazione di IT-alert.

Il 19 e il 20 dicembre, in parte dei territori di cinque regioni, si realizzeranno i test su due rischi specifici: collasso di una grande diga e incidente rilevante in stabilimenti industriali soggetti alla Direttiva Seveso. L’attività ha un duplice obiettivo: da un lato sperimentare l’utilizzo di IT-alert su porzioni ridotte e circoscritte di territorio, dall’altro fare un passo avanti nel processo di familiarizzazione con il sistema di allarme pubblico e permettere alle persone di acquisire maggiore confidenza con la ricezione del messaggio per scenari di rischio specifici, con testo declinato in base al rischio e al sito interessato.

Il 20 dicembre, giorno che in cui il test interesserà anche il nostro territorio, sarà dedicato alla simulazione del collasso di una grande diga e il testo della notifica che la popolazione coinvolta riceverà sarà il seguente:

TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO il collasso di una diga nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per il collasso di una diga vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

comuni direttamente interessati saranno Misano Adriatico, Cattolica e San Giovanni in Marignano. Tuttavia è possibile che il messaggio di test arrivi anche a chi si troverà all’interno della provincia di Rimini ma all’esterno di questi tre comuni.

Cosa si intende per ”collasso di una grande diga”?

er “collasso di una grande diga” si intende il collasso dello sbarramento della struttura della diga stessa, che provoca generalmente un’onda di piena e la conseguente inondazione delle aree situate a valle. Le grandi dighe sono così classificate nella Direttiva del Presidente del consiglio dei Ministri 8 luglio 2014 inerente a “Indirizzi operativi inerenti all’attività di protezione civile nell’ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe”.

Quando si verifica un rischio idraulico causato da problemi di sicurezza si parla di rischio diga, che prevede quattro fasi di allerta (preallerta, vigilanza rinforzata, pericolo e collasso).

Ciascuna diga deve disporre di un Documento di Protezione civile (DP) che definisce le condizioni specifiche per l’attivazione del sistema di protezione civile, le comunicazioni e le procedure tecnico-amministrative da attuare in caso di rischio e di un Piano di Emergenza Diga (PED), che definisce le aree potenzialmente interessate dall’onda di piena, le strategie operative e il modello d’intervento per fronteggiare una situazione di emergenza.

Ulteriori informazioni su it-alert.it

Fonte it-alert.it