Locale gelicidio non previsto, incidenti nel Modenese

Nella prima mattinata di giovedì 20 gennaio si sono verificati isolati episodi di gelicidio non previsti sulla fascia collinare modenese, con alcuni disagi alla viabilità. Il gelicidio tuttavia, è un fenomeno fortemente influenzato da condizioni locali e non facilmente prevedibile.

Un veloce impulso perturbato ha determinato nella prima parte di giornata di giovedì 20 gennaio deboli precipitazioni sparse sul territorio regionale, con accumulo non significativo. I fenomeni sono risultati a carattere nevoso solo oltre gli 800-1000 metri di quota.

Nelle prime ore del mattino le temperature al suolo sono risultate negative sulla fascia collinare tra bolognese, modenese e reggiano, in forma localizzata. In particolare tale situazione si è verificata nelle conche e marginalmente nelle valli, mentre sulle creste i valori sono risultati superiori a zero.

Dai dati delle temperature minime osservate, si notano alcune località sulla fascia collinare e localmente di fondovalle, con valori negativi. Qui si sono verificati le condizioni favorevoli per la pioggia che gela al suolo, in quanto la pioggia a contatto con le superfici la cui temperatura risulta negativa, congela immediatamente, dando vita al fenomeno del gelicidio.

Come riportato in un nostro precedente approfondimento, il gelicidio è particolarmente insidioso per la viabilità, pedonale compresa, poiché si crea un sottile strato scivoloso sul manto stradale.

La cronaca locale riporta che in prossimità di Pavullo nel Frignano (MO) un minibus è finito fuori dalla strada, senza conseguenze (era vuoto e l’autista è uscito illeso), mentre altre auto hanno avuto piccoli incidenti.

Incidenti si sono registrati anche sulla SS Porrettana, in località Marano (Gaggio Montano, BO).

Come mai non si è riuscito a prevedere?

Dal punto di vista della previsione si riescono ad individuare abbastanza bene le condizioni favorevoli per un episodio di gelicidio. Tuttavia il fenomeno dipende tanto da condizioni locali, non sempre ben individuabili dai modelli. Di conseguenza si può esprimere la probabilità di accadimento in una determinata area ma senza poter scendere in dettagli eccessivamente localizzati dal punto di vista spaziale.

A maggior ragione, in una situazione come quella di giovedì 20 gennaio, dove non si è verificata una corposa avvezione calda un quota con temperature negative al suolo (condizione tipica e necessaria per il gelicidio), bensì il fenomeno è dipeso dal profilo termico di isolati punti del territorio regionale, era quasi impossibile fornire un avviso con largo anticipo.

Per la previsione può essere utile disporre dei nomogrammi di Herloffson che possono aiutare a comprendere la presenza di condizioni propizie per la pioggia che gela.

In estrema sintesi, la previsione di gelicidio è più complessa da fornire tanto più sono riscontrate in punti localizzati le condizioni favorevoli alla sua formazione. Inoltre, in zone come le conche e i fondovalle, dove spesso ristagnano sacche d’aria fredda al suolo, esso può presentarsi con più facilità e frequenza.

Chi si trova in queste aree durante il periodo freddo dell’anno, dovrebbe pertanto tenere a mente di tale eventualità in presenza di previsione di pioggia e temperature che localmente possono permanere prossime o inferiori allo zero.

Puoi consultare qui le temperature in Emilia-Romagna

Ricevi gli aggiornamenti sul tuo telefono