Martedì 11 Febbraio: caldo come a fine Aprile

Un Martedì 11 Febbraio trascorso in compagnia di temperature tipiche del periodo di fine Aprile in buona parte dell’Emilia-Romagna. Ecco un resoconto.

Temperature tipiche di fine Aprile

La giornata di Martedì 11 Febbraio verrà ricordata per parecchio tempo negli annali della meteorologia, come preannunciato ieri in questo articolo.

E’ anomalo, infatti, che si registrino temperature medie giornaliere tipiche di fine Aprile/inizio Maggio nel bel mezzo dell’Inverno emiliano-romagnolo.

Venti caldi di Fohn e Libeccio

Complice una ventilazione “di caduta” sia dalle Alpi, il cosiddetto Favonio o “Fohn”, sia dall’Appennino, il consueto Libeccio o Garbino, i termometri hanno raggiunto valori inconsueti per il periodo: valori minimi compresi fra +1° e +16°, valori massimi diffusamente sui +18°/+20° con locali picchi fino a +21°.

Come la nostra cartina previsionale relativa alle temperature aveva inquadrato, il caldo fuori stagione oggi si è fatto sentire.

Ad eccezione delle aree di bassa pianura emiliana, coinvolte da banchi di nebbia e maggiore escursione termica notturna, le altre zone hanno registrato valori minimi elevatissimi per essere in Febbraio (tipici di inizio Maggio) e valori massimi usuali per fine Aprile.

Vediamo le temperature nelle principali città:

  • Piacenza +3.1°/+19.9°;
  • Parma +2.7°/+19.1°;
  • Reggio Emilia +2.1°/+19.5°;
  • Modena +1.7°/+18.9°;
  • Bologna +2.9°/+19.7°;
  • Ferrara +2.1°/+19.5°;
  • Ravenna +7.9°/+20.5°;
  • Forlì +14.4°/+19.4°;
  • Cesena +15.2°/+17.8°;
  • Rimini +15.6°/+19.3°.

E’ opera del riscaldamento globale?

La domanda è delle più ricorrenti quest’oggi, nonostante la risposta sia delle più variegate: può una giornata di caldo anomalo essere imputata al solo riscaldamento globale?

Risposta: non è sufficiente un solo giorno di caldo fuori stagione per chiamare in causa diretta gli effetti del riscaldamento globale. Non è scientificamente corretto utilizzare il tempo (le temperature di Martedì 11 Febbraio) per parlare di clima (il riferimento è il trentennio 1971-2000).

Però, c’è sempre un però: nel caso dell’Inverno 2019/2020 la persistenza di configurazioni a livello europeo, che causano ventilazione mite di richiamo sud-occidentale in Emilia-Romagna, sta determinando un gran numero di giornate, “da calendario” invernali, caratterizzate invece da clima tipicamente primaverile.

Studiando perciò la frequenza di tali ondate di calore fuori stagione nel corso del trimestre invernale si potranno trarre conclusioni più o meno precise sull’impatto del riscaldamento globale nel verificarsi di eventi con temperature da record in Emilia-Romagna.

Ciò che è sotto gli occhi di tutti è lo scorrere senza sussulti della stagione invernale 2019/2020 che, con buona probabilità, verrà ricordata come una delle più calde e secche degli ultimi 100 anni.

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