Marcato peggioramento nel weekend: possibile neve in pianura

Un nuovo peggioramento sopraggiungerà nel fine settimana e, stando alle attuali simulazioni modellistiche, sarà probabilmente in grado di riportare la neve anche a quote molto basse. Appare plausibile il coinvolgimento anche di alcuni settori di pianura. Ecco una prima analisi.

Nel corso del fine settimana sopraggiungerà un nuovo peggioramento che probabilmente riporterà la neve anche a bassa quota sull’Emilia-Romagna.

Un flusso più umido ed instabile scorrerà su strati di aria fredda nel corso di sabato 9 gennaio, alimentando lo sviluppo di precipitazioni che si svilupperanno in seno alla formazione di un minimo depressionario sul Tirreno.

Le precipitazioni assumeranno carattere nevoso anche a bassa quota, con una dinamica “da addolcimento” sui settori pianeggianti occidentali. Le precipitazioni si estenderanno da sud-est verso nord-ovest, tuttavia a presenza di ventilazione moderata dai quadranti orientali, manterrà una quota neve più elevata su Romagna ed Emilia orientale.

I fenomeni saranno più consistenti nella giornata di domenica 10 gennaio, specie sui rilievi con gli accumuli nevosi già presenti che andranno incrementandosi ulteriormente.

Le nevicate potranno assumere carattere significativo anche sui settori collinari e di alta pianura soprattutto tra le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Cumulate rilevanti sui rilievi, possibili altri 40-50 cm di neve fresca ad alta quota.

Lunedì 11 gennaio fenomeni in esaurimento e qualche bianca sorpresa anche in Romagna

Se inizialmente la Romagna dovrebbe vedere neve solo fino a quote collinari, a causa della presenza di flussi orientali che, scorrendo sull’Adriatico ancora mite tendono a mantenere le temperature più alte, sul finire del peggioramento potrebbe vedere anch’essa nevicate fino a quote pianeggianti. Questo perché lo spostamento del minimo depressionario tenderà a favorire una rotazione dei venti dai quadranti settentrionali, con flessione delle temperature anche nelle aree dove inizialmente son attesi valori più alti.
La contestuale avvezione fredda potrebbe quindi permettere fenomeni nevosi fin su bassa collina e pianura romagnola, seppur in rapido esaurimento.

L’emissione modellistica a questa distanza riferita alla precipitazione nevosa deve essere necessariamente interpretata in maniera qualitativa. Di conseguenza può essere una discreta indicazione per individuare le aree che più probabilmente saranno interessate da nevicate, ma con la consapevolezza che ancora c’è del margine di incertezza che potrebbe far cambiare la situazione. 

Le stime sugli accumuli per le varie aree andranno realizzate nei prossimi aggiornamenti, tuttavia già da ora possiamo aspettarci valori mediamente elevati in Appennino, dove la situazione già risulta critica.

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In copertina foto di Enrico Moreni, Appennino Reggiano