Il mese di febbraio 2022 è risultato avaro di precipitazioni, confermando il trend instauratosi negli ultimi mesi. Inoltre sul territorio regionale le temperature sono state decisamente miti per il periodo.
Prevalenza di correnti atlantiche temperate nel mese di febbraio 2022 con solo due episodi perturbati, a metà e fine mese.
Le temperature sono risultate superiori alla media di 2°C rispetto al clima 1991-2020. In particolare tale anomalia è dovuta ai valori massimi, che hanno visto uno scostamento medio di circa 3 gradi. Le minime sono risultate mediamente sopra la norma sui rilievi e in media sulle pianure centro-orientali.
Considerando la media delle temperature massime giornaliere, febbraio 2022 è il quarto mese più caldo degli ultimi 30 anni dopo il 2020, il 1998 e il 2019.
Le precipitazioni sono risultate ancora scarse, inferiori alla norma con un deficit medio regionale del 56%. A livello locale si sono registrati deficit marcati, fino a 100 mm sui rilievi del settore centro-occidentale. L’unico settore con una carenza meno marcata è risultato l’Appennino romagnolo.
Le precipitazioni di autunno 2021 e inverno 2021-22 sono risultate molto inferiori alle attese; il valore cumulato dal 1 ottobre 2021 al 28 febbraio 2022, 307 mm di media regionale, è il più basso degli ultimi 10 anni. Valori inferiori sono stati registrati nelle annate 2011-2012, 2006-2007 e 2001-2002.
Portata del Po e disponibilità idriche
Condizioni di siccità idrologica estrema su tutto il territorio considerando l’indice SPI a 12 mesi, mentre quello a 24 mesi indica tali condizioni persistenti da due anni sul settore centro-orientale.
Per quanto riguarda la portata del fiume Po è risultata inferiore alla media storica del periodo nelle stazioni idrometriche da Cremona a Pontelagoscuro.
L’indice SPI quantifica il deficit di precipitazione per diverse scale dei tempi; ognuna di queste scale riflette l’impatto della siccità sulla disponibilità di differenti risorse d’acqua. L’umidità del suolo risponde alle anomalie di precipitazione su scale temporali brevi, mentre l’acqua nel sottosuolo, fiumi e invasi tendono a rispondere su scale oggettivamente più lunghe. Nel primo caso quindi l’indice fornisce indicazioni circa la siccità agricola, mentre nel secondo caso abbiamo un’informazione che riguarda la siccità idrologica.
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Immagini e dati da Report Arpae