La grande alluvione del Po del novembre 1705

La grande alluvione del Po del Novembre 1705: ci furono migliaia di morti.

 

Tra le numerose alluvioni provocate nel corso dei secoli dalle piene del Po quella del Novembre 1705.
Fu una della più drammatiche per l’ estensione dei territori inondati, per i gravissimi danni arrecati alle popolazioni padane, sia in termini di vite umane, che di distruzione di beni materiali.

Situazione meteorologica:

Nei primi anni del settecento eravamo solo all’ inizio della meteorologia strumentale, ed erano pochissime in Italia le località dove venivano rilevati i dati meteorologici. Tra queste località c’ era Genova, dove il Marchese Paris Maria Salvago misurava la pressione e la temperatura nel suo osservatorio a Carbonara, a 96 metri di altezza sul livello del mare, e spediva le sue osservazioni a Parigi.
Sulla base di questi dati e altre informazioni cercherò di ricostruire a grandi linee la situazione meteorologica di quei giorni.
L’ estate del 1705 sembra essere stata decisamente calda e asciutta, e anche l’ inizio dell’ autunno, almeno fino a inizio Ottobre.
Nella terza decade di Ottobre è probabile che l’ Italia settentrionale fosse investita da correnti miti e umide da sudovest, ma con valori di pressione non eccessivamente bassi, e piogge moderate. Intorno a mercoledì 28 Ottobre si verificò un intensificazione delle correnti meridionali e delle piogge, con il probabile passaggio di un intensa perturbazione il 29 e 30 Ottobre, accompagnata da fortissimi venti di scirocco, e da un notevole aumento della temperatura che provocò lo scioglimento delle nevi presenti sui monti e impedì il normale deflusso delle acque del Po in mare. Furono giorni di continue e dirotte piogge, specie in Piemonte e in Lombardia, e ci furono straripamenti del Po e del Ticino in provincia di Pavia.
In quelli stessi giorni si verificò un vero e proprio crollo della pressione, e la formazione di una profondissima depressione mediterranea, domenica 1° Novembre probabilmente il centro della bassa pressione si trovava sul Mar Ligure, ed era molto profondo, con valori anche inferiori a 980 hPa che furono misurati in quel giorno a Genova, dove piovve abbondantemente il 30 e il 31 Ottobre, e il 1° Novembre.
E’ probabile che come si è verificato in altre situazioni simili, fosse presente una zona di alta pressione di blocco sui Balcani e sul’ Europa orientale.
Furono giorni di piogge torrenziali in tutto il nord Italia, precipitazioni monsoniche di giorni e giorni.
Tra il 2 e il 3 Novembre la profondissima depressione iniziò a colmarsi, e almeno in Liguria, ma anche in altre zone, le piogge diminuirono, ed’ è probabile che dal 4 Novembre in alcune zone cessarono quasi completamente, mentre sembra che entrassero correnti occidentali più fresche che provocarono un abbassamento della temperatura.
Dal 6 Novembre le correnti probabilmente ritornarono meridionali, si formò un nuova profonda depressione, ma non come quella del 1° Novembre, e tra il 6 e il 9 Novembre nuove piogge, anche abbondanti interessarono la Liguria e il resto del nord.
L’ aumento della pressione intorno al 9/10 Novembre, e il miglioramento che ne seguì fu solo temporaneo, perché un nuova depressione molto profonda, con probabile minimo vicino a 980 hPa provocò un nuovo periodo di piogge abbondanti tra l’ 11 e il 13 Novembre.
Dal 14 e sopratutto dal 15 Novembre si verificò un deciso aumento della pressione, e la probabile entrata di correnti da nordovest determinò la fine delle grandi piogge, la diminuzione della temperatura, e un generale miglioramento del tempo, dopo quasi tre settimane di severo maltempo autunnale, ma la tragedia era già avvenuta.

Cronaca dell’alluvione:

Le prime zone che furono interessate dall’ alluvione furono il Piemonte tra il 2 e il 3 Novembre, il Po e tutti gli altri fiumi strariparono, e tutto il territorio di pianura tra Casale Monferrato, Alessandria e Vercelli divenne un immenso lago.
Martedì 3 Novembre la piena arrivò in Emilia, e il Po straripò allagando ,sia i territori emiliani che quelli lombardi, fino a Fombio nel lodigiano, gli argini cedettero anche nei pressi di Borgoforte ( Mantova) e un enorme massa d’ acqua invase un vasto territorio compreso tra il Po e il Mincio, fino a Mantova.
Mercoledì 4 Novembre tutto l’ oltre Po pavese fu sommerso da un catastrofica alluvione causata dalla piena del Po e dei suoi affluenti. La città di Pavia fu allagata, e in alcune zone è probabile che l’ altezza dell’ acqua sia stata si sia stata superiore a tre metri, ad Albaredo Arnoboldi ( Pavia) l’ altezza dell’ acqua fu di due metri. Fu sommersa la Lomellina, e tutte le campagne comprese tra il fiume Ticino e il Gravellone, fu una strage, solo nella Provincia di Pavia ci sarebbero stati migliaia di morti, in una lettera conservata all’ Archivio di Stato di Como si parla di 1700 morti nella sola zona di Pavia.
Anche Cremona e il suo territorio fu sommerso dall’ alluvione e ci furono tanti morti e danni incalcolabili, sempre il 4 Novembre si aprirono 14 rotte negli argini del Po nella zona di Casalmaggiore (Cremona), e l’ acqua uscì con una tale violenza che devastò ogni opera umana , facendo crollare le case e uccidendo uomini e animali.
A Sabbioneta (Mantova) l’ acqua raggiunse i due metri e mezzo di altezza.
Anche l’ attuale provincia di Parma fu colpita in modo durissimo dall’ alluvione, sommergendo alcune zone come quelle di Polesine, Vidalenzo, Zibello e altri paesi vicini, ma le acque alluvionali non arrivarono a Busseto e a Parma.
Nel pomeriggio del 4 Novembre il cedimento di quasi 800 metri dell’ argine del Po nei pressi di Luzzara (Reggio Emilia) provocò una rovinosa alluvione in tutta la bassa pianura mantovana e modenese, aggravata il 6 Novembre da nuove rotture dell’ argine in zone vicine.
Il 5 Novembre l’ argine del Po cedette nella zona di Corbola ( Rovigo) per ben due chilometri, e gran parte del Polesine fu allagata. A questo contribuì anche il cedimento dell’ argine avvenuto il giorno 6 a Masenzatica e Mesola ( Ferrara), l’ acqua arrivò l’ 11 Novembre anche nel territorio di Comacchio ( Ferrara).
Il 10 Novembre straripò il fiume Panaro in quattro punti diversi, Ferrara si salvò a stento dall’ alluvione, ma gran parte della su provincia fu devastata da una catastrofica inondazione, a Bondeno sembra che l’ acqua abbia raggiunto addirittura quasi cinque metri di altezza .
Altre inondazioni furono provocate dallo straripamento del fiume Mincio a Governolo ( Mantova), e del Po nella zona di Ostiglia ( Mantova) tra il 6 e l’ 8 Novembre.
La acque incominciarono a calare tra il 15 e il 16 Novembre, era ritornato il sole che splendeva su un panorama di morte e di devastazione, le vittime furono migliaia, fu una delle peggiori alluvioni da molti secoli.
Le acque alluvionali coprirono il suolo quasi tutto il mese, e solo intorno al 26 Novembre le campagne incominciarono a liberarsi dalle acque, anche perché, dopo il periodo di tempo abbastanza buono intorno a metà mese, nella terza decade di Novembre era ripreso il maltempo.
Purtroppo dopo poco più di un mese, tra la fine del Dicembre 1705 e l’inizio di Gennaio 1706 un nuovo periodo di abbondanti piogge provocò una nuova alluvione, anche se minore di quella di Novembre, aggravando i danni dell’ alluvione autunnale, e aggiungendo nuovi danni .

Ringraziamo per la descrizione Fausto Pagnini | Storia del Clima