Primavera al giro di boa: tra secco e forti sbalzi termici

Questa prima parte di Primavera si è dimostrata alquanto dinamica sul nostro territorio, caratterizzata da forti escursioni termiche e ,negli ultimi giorni, anche da instabilità sparsa: vediamo di fare insieme il punto della situazione.

Una prima metà di primavera 2021 dai due volti, quantomeno sotto il profilo termico, contraddistinta da ondate di caldo precoce alternate a fasi più fredde, con gelate diffuse anche in pianura e conseguenti danni a causa delle fioriture già in corso. Il tutto è stato poi accompagnato da precipitazioni scarse o assenti nel mese di Marzo, mentre Aprile ha esordito nel segno dell’instabilità, anche diffusa nei primi giorni del mese.

Come si è comportato Marzo 2021:

Partendo ad analizzare il mese di Marzo possiamo notare come una struttura anticiclonica di matrice sub-sahariana abbia interessato il bacino del Mediterraneo, determinando una disposizione dei venti dai quadranti meridionali e favorendo un’importante avvezione mite in quota. Questa prima fase è stata contraddistinta dunque da valori superiori alle medie del periodo e in quota (850 hPa, circa 1350m) si sono raggiunti  8/10°C, valori decisamente eccessivi per quel primo scorcio di primavera. 

Una seconda parte più fredda e dinamica

La seconda decade del mese, al contrario, è stata caratterizzata dalla discesa di una massa d’aria più fredda da Nord-Est, responsabile di un netto calo delle temperature che, come visibile dal grafico sottostante, si sono spinte su valori decisamente inferiori alle medie del periodo, con nuove diffuse gelate non solo in quota, ma anche sulle zone pianeggianti. Questi impulsi freddi da Est sono tipicamente secchi, infatti, non scorrendo sopra a nessuna estesa massa d’acqua, non accumulano l’umidità sufficiente per dar vita a precipitazioni; ecco spiegate dunque le pochissime piogge anche in questa seconda parte del mese. Inutile dire come questa fase, che si è protratta per più di una settimana, abbia determinato danni non solo alle colture ma anche agli apicoltori e agli allevatori. 

 

Caldo sul finire del mese, picchi fino a 26/28°C

Infine, sul finire del mese una nuova e poderosa rimonta anticiclonica ha portato ad un netto aumento dei valori termici con anomalie termiche positive fino a +6/+8°C. Questa parentesi anticiclonica ha visto i massimi pressori posizionarsi sull’Europa Centrale, portando ad anomalie ancora più marcate su quei settori. Sbalzo termico davvero notevole, con variazioni di temperature nell’ordine dei 15°C in pochi giorni. In questo frangente si sono toccate punte fino a +26/28°C in pianura (non molto distanti dai record storici sui settori orientali), accompagnate da una scarsa ventilazione e un netto peggioramento della qualità dell’aria. Dal grafico risulta ben evidente quest’altalena termica che, per altro, sta continuando in questi primi giorni del mese di Aprile, accompagnata però dal ritorno della pioggia.

Aprile esordisce con il ritorno del freddo e delle precipitazioni

Quest’ultima fase più calda è stata nuovamente sostituita ad inizio aprile da un nuovo periodo più freddo questa volta accompagnato però da precipitazioni, grazie all’interazione con i flussi Atlantici, che fino a questo momento si erano mantenuti lontani dalla nostra Penisola. Il freddo ha poi favorito il ritorno della neve sui rilievi, con locali imbiancate fin sui 600/700m e con nuovi accumuli nell’ordine dei 15/30cm alle alte quote, specie sul comparto occidentale della regione. La fase più fredda è stata tra 6 e 8 aprile quando in aperta campagna si sono anche registrati alcuni record di freddo storici tra le basse pianure del Modenese, Bolognese, Ferrarese e Romagna, come riportato QUI. In questi ultimi giorni è proseguita la fase fredda con un’ulteriore intensificazione delle anomalie negative. Dalla prossima settimana le temperature sono attese finalmente in ripresa su valori che rientreranno gradualmente nelle norma.

Finora i primi 15 giorni di aprile sono stati decisamente freddi rispetto alla climatologia recente, facendo registrare un’anomalia di -1.9°C sulla media di riferimento 1991-2019Allargando lo sguardo sulla prima metà di primavera (1 marzo – 15 aprile) spiccano le scarsissime precipitazioni di marzo e le forti escursioni termiche, tra cui prevalgono le fasi fredde con un’anomalia di -0.7°C sulla media 1991-2019.

Non resta che scoprire come si comporterà la seconda parte di questa stagione che sta risultando davvero dinamica, variabile e fresca, come non si vedeva da anni.

Articolo a cura di Mattia Lanzi ed Elia Lombardi

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