”Al lupo al lupo, tanto non fa niente”. E la pecora venne sbranata.

Diventa sempre più difficile destreggiarsi tra le varie notizie riguardanti le previsioni, soprattutto se parliamo di siti blasonati, nazionali, o di pagine che fanno della ricerca di visibilità il loro “dogma”. Vediamo insieme come fare.

L’immagine di copertina non è scelta a caso. È la grandine di grosse dimensioni che ci ha interessato nei tempi recenti. Che ha causato danni, che in un certo senso, ci ha “provato” anche dal punto di vista psicologico. Ed oggi, a ogni previsione di temporali, scatta un po’ l’ansia per la grandine.

È un aspetto che comprendiamo, perché alla fine, quando si finisce per rimaner danneggiati, è comunque un dispiacere, qualsiasi sia l’entità del danno.

Ciò che non comprendiamo, e non comprenderemo mai, è il continuo proliferare di sciacalli del web. I quali, tra false notizie e pseudo-previsioni, ne approfittano della situazione per ottenere maggior visibilità e click al loro sito.

La grandine peraltro è un esempio, recente ed utile a comprendere il messaggio, ma vale un po’ per tanti aspetti della comunicazione meteorologica. Dalla previsione di neve, a quella delle ondate di caldo, di freddo, per finire con le allerte.

L’utilizzo sregolato del termine “allerta”, che deve invece riferirsi all’elaborato prodotto dall’Ente preposto(Protezione Civile), a seguito dell’analisi delle potenziali criticità, favorisce soltanto la sottovalutazione del rischio. Perché se tutto è allerta, allora è come se la situazione sia “normale” e non “critica”. Ma ovviamente, a certuni, non interessa e continuano imperterriti per la loro strada.

Ormai lo sappiamo benissimo, di queste realtà ne è pieno, e da diverso tempo qui ne parliamo, per cercare di aiutarvi a scegliere fonti di informazione che rientrino nel limite della decenza.

E adesso…arriviamo al punto.

Il comportamento più pericoloso

La premessa, utile a rinfrescare la memoria su come “girano le cose” sul web, serve anche per arrivare al nocciolo della questione. Il comportamento più pericoloso da tenere dinanzi a delle criticità. Ossia, la sottovalutazione del rischio. 

Il dire “Ah, ma si, tanto non succede niente. Dicono sempre che deve venir giù il mondo e poi due gocce. Non farà nulla”. 

Precisando che l’allerta ha scopo preventivo e indica le criticità potenziali (quindi quelle che potrebbero verificarsi, non quelle che accadranno sicuramente, perché non è possibile dirlo), dobbiamo riflettere su questo atteggiamento.

Comprendiamo che molti siti e pagine, più blasonate, magari con più “followers” di altre, mettono sempre quel pepe nella notizia per farsi leggere. Comprendiamo che a volte non si sa più di chi fidarsi. Ormai molti trattano la meteorologia in maniera “trash”, in maniera “social” puntando esclusivamente alla visibilità.
Riteniamo molto più valido un approccio scientifico, adottando una comunicazione priva di termini fuorvianti ed il più possibile asciutta, volta anche alla prevenzione del rischio.
Poi è ovvio, ci sono situazioni in cui, il pericolo potenziale, ci porta a dover “calcare la mano”, perché i dati mostrano eventuali situazioni critiche.
Il problema si crea nel momento in cui qualcuno “non ci crede” perché stufo di quegli allarmismi troppo frequenti da parte di pagine e siti anche blasonati, gettando quindi tutto in un calderone unico. E lì è una situazione pericolosa, perché potrebbe portare a sottovalutare la gravità della cosa(il famoso effetto “al lupo al lupo”). 

Fortunatamente, non siamo soli. Ci sono anche altre realtà, Istituzionali, private, oppure altre Associazioni, che seguono questa via “comune” fatta di comunicazione ponderata e basata sulla Scienza.

Il nostro consiglio è sempre quello, imparare a selezionare le fonti. E non fare di tutta l’erba un fascio. Dietro chi emana allerte, vi sono persone qualificate. Dietro chi fornisce una comunicazione ponderata, idem.

Poi, può capitare una previsione che va storta, o che magari può risultare eccessiva. Ma un conto è la singola previsione, un conto è il modo di fare.

Riponiamo fiducia nei nostri lettori, crediamo che, dopo diverso tempo, si inizi a comprendere chi effettua le cose “per bene” e chi invece gioca troppo con le parole.

Con le parole non si gioca, perché sono importanti. Il nostro invito è quello di non sottovalutare mai bollettini, se provenienti dalle fonti valide (o che ritenete valide) di cui abbiamo parlato fino ad ora, né le allerte.

Altrimenti, il lupo fa prestissimo a sbranare la pecora.

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