Allerta ingiustificata o prevenzione?

Qualche considerazione in merito all’ultima allerta meteo emessa per la nostra regione, di livello rosso per le piene dei fiumi nella pianura centrale. Allerta ingiustificata oppure prevenzione?

Il titolo è forse provocatorio, ma deve spingerci a una riflessione: è stata veramente ingiustificata l’allerta rossa per la nostra regione, oppure si è trattato di un’adeguata forma di prevenzione?

Partiamo dicendo che gli accumuli registrati sulla nostra regione, specialmente nell’area allertata, son risultati inferiori rispetto a quanto previsto, inoltre, al momento, il livello dei fiumi è generalmente sotto controllo seppur critico nei bacini di Arda e Secchia.

Questa mattina è quindi partito il “toto-allerta” o meglio, la gara alla contestazione, le lamentele, per un’emissione che è sembrata “esagerata”.

Ma è veramente così?

Al netto della realtà, che ha visto precipitazioni piuttosto ridimensionate rispetto a quanto proposto dai principali modelli di previsione, non si sarebbe potuto fare altrimenti, non dopo gli ultimi eventi che han reso ancor più vulnerabile l’area.
La prevenzione è tale perché deve ridurre l’impatto del rischio sulle nostre vite. E tenendo conto degli output modellistici, nonché della situazione del territorio, non si sarebbe potuto fare altrimenti.
Ora si parla così, ma se fosse andata diversamente? Se quanto emesso dalla modellistica si fosse realizzato? Meglio prevenire o rischiare ulteriori danni, o ancor peggio, vittime?
Troppo facile prendersela col sistema di allertamento quando “sembra esagerato” per poi applaudire nel momento che la Protezione Civile interviene per mettere in sicurezza l’area e gestire l’emergenza.

Non si poteva attendere l’evoluzione meteorologica?

Sulla previsione non si ha MAI certezza. Impossibile pensare di avere certezze in merito. Le allerte della Protezione Civile sono un documento che, oltre a informare i cittadini, servono a fornire disposizioni su come intervenire(su base comunale, regionale, extraregionale). Non ci si è basati solo sui modelli, ma facendo una valutazione anche della situazione del territorio.
Ripeto, ora che è andata bene, si punta facilmente il dito. 
Ma se fosse andata diversamente, non saremmo qui a parlarne.
Bisogna imparare a conoscere il significato delle allerte, perché molte persone forse non lo conoscono.

C’è quindi un problema di formazione alla base?

Dal punto di vista del cittadino, molto probabilmente è così. L’allerta ha un valore preventivo, serve ad informare, non a seminare il panico. La presenza di uomini pronti a gestire un’eventuale emergenza dovrebbe far sentire al sicuro. Ci sono persone molto qualificate che si occupano delle criticità, sia in fase di previsione, sia dal punto di vista dell’informazione, nonché sul campo, in mezzo all’emergenza, tra la gente. 

Insomma, le allerte sono sempre giustificate?

Dietro a un’allerta meteo c’è un gran lavoro, di previsione, di valutazione del rischio. La previsione è differente anche dal classico bollettino che si può consultare ad esempio sul nostro sito. Tiene conto degli aspetti meteo e idrogeologici che possono avere un impatto sulle nostre vite ed attività. I codici si basano anche su determinati parametri, forse lì a volte si è poco flessibili, ma si valuta tutto al meglio. A volte un’allerta può sembrare ingiustificata semplicemente perché magari la criticità non si verifica nella maniera che immaginiamo, però allerta non vuol dire “disastro in arrivo” bensì “prestare attenzione a…”. 

Bisogna però ammettere che c’è parecchio allarmismo in giro, giusto?

Quella dell’allarmismo e del sensazionalismo è una piaga che cerchiamo di “combattere” ogni giorno, con la nostra sana divulgazione, la meteorologia seria e ponderata, senza titoli “urlati” o cose simili. Le parole sono importanti. E fortunatamente, non siamo solo noi, ma ci sono molte realtà che han scelto di intraprendere questa strada, sicuramente meno remunerativa ma che ti fa stare meglio con la tua coscienza. 

Come si può evitare di cadere vittime della pessima informazione?

I siti e le pagine che fanno allarmismo si riconoscono, basta evitarle. E se compaiono in maniera indesiderata, non seguirli e non diffondere i loro articoli. Meglio appoggiarsi a chi fornisce informazione con cura e precisione. Questo per far capire che se il Dipartimento della Protezione Civile emana un’allerta meteo, dietro c’è un motivo, che è diametralmente opposto a quello di creare allarmismo. Purtroppo però, nell’insieme, vi sarà sempre chi cercherà di cavalcare l’onda della notizia per i propri scopi economici e personali, rendendo più arduo il compito di informare correttamente la cittadinanza.

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