Epifania: elevata incertezza tra alta pressione e possibile freddo

Come già accennato nella giornata di ieri, permane ancora elevata incertezza per la tendenza relativa al post-Capodanno. Cerchiamo di capire dove risiede tale margine e anche cosa potrebbe succedere a livello meteorologico.

Premesso che rimaniamo ben lontani dal sciogliere le riserve in merito alla tendenza post-Capodanno, tentiamo di farvi capire meglio qual è la situazione.

L’incertezza rimane elevata, in quanto tra i due principali modelli ad ampia scala vi sono sostanziali differente. Analizziamole insieme.

  1. GFS(immagine di copertina), ossia il modello del Centro Meteorologico Americano, vede una possibile fase fredda interessare anche l’Italia(specie versante Adriatico e centro-sud)  a ridosso dell’Epifania. La profonda bassa pressione in Atlantico (B) andrebbe a muovere verso l’Europa, ricongiungendosi con una seconda area di bassa pressione in prossimità della Manica(frecce nere). Il suo movimento secondo quanto calcolato da GFS, favorirebbe l’espansione verso Nord del campo di alta pressione, che lascerebbe scoperta parte dell’Italia, la quale potrebbe essere quindi interessata dalla discesa di aria fredda sopra menzionata.
  2. ECMWF, ossia il Centro Meteorologico Europeo, vede una maggior ingerenza del campo di alta pressione, che andrebbe a protendersi verso Est, andando a “proteggere” il bacino del Mediterraneo, con la discesa fredda praticamente vanificata e che andrebbe a verificarsi parzialmente ad Est della Grecia.

Il nodo quindi non è solo sulla lunga distanza, ma anche sul breve/medio termine. Difatti la dinamica sopracitata(quella relativa alla bassa pressione in Atlantico), è relativa alle prossime 48-72 ore.

È quindi probabile che trascorse queste 72-96 ore avremo qualche risposta in più in merito alle condizioni da aspettarsi per l’Epifania, quando la modellistica riuscirà a calcolare meglio il quadro meteorologico per il bacino del Mediterraneo, che risulta in buona parte legato al comportamento della depressione in Oceano.

L’incertezza delle emissioni dei due modelli

Le due mappe sopra riportate, “Ensemble Spread”, indicano l’incertezza presente sulla previsione di ciascun modello, su una media di 50 scenari per ECMWF e 20 scenari per GFS. Notiamo come essa sia più elevata per quanto riguarda il modello ECMWF, sia sul comparto Atlantico sia sul bacino del Mediterraneo. La cosa che mette quasi a fattor comune è l’incertezza sulla discesa di aria fredda, presente in maniera medio-alta su entrambi sebbene più marcata per ECMWF.

Questo impone di fermarsi e di non proseguire oltre nell’analisi. In poche parole è come se ci trovassimo su due strade diverse su cui proseguire e non si conosce neanche il percorso che seguono queste due strade.

È sicuramente un caso limite, in quanto la discordanza tra i due principali centri di calcolo risulta molto elevata, che a maggior ragione non permette, se si vuol fare corretta informazione, di sbilanciarsi in un senso o nell’altro.

GFS è da diversi aggiornamenti che propende per quell’evoluzione, ma la stessa cosa si potrebbe dire di ECMWF. Il tutto sta nella lettura di quella area depressionaria in atlantico e di come essa andrà ad influenzare la configurazione presente sul bacino del Mediterraneo.

Tenuto quindi conto che il nodo principale è sulle 48-72 ore, inutile sbilanciarsi con previsioni oltre questo periodo, in quanto la loro attendibilità sarebbe molto bassa. Una volta che potremo comprendere effettivamente un’eventuale influenza della goccia fredda in Atlantico sulla “nostra” configurazione, potremo “venirne fuori” e iniziare ad analizzare il contesto che ci riserverà l’Epifania.

Buon 2020 a tutti i nostri lettori!

I nostri auguri per un sereno 2020

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