Inverno 2019/2020: è tempo di bilanci. Un trimestre che rimarrà alle cronache per il clima mite e secco che lo ha contraddistinto, con record di caldo battuti.
Emilia-Romagna: un Inverno anomalo
La nostra regione ha vissuto un trimestre invernale atipico: rimonte dell’Alta Pressione si sono succedute specialmente fra la terza decade di Dicembre e i primi due mesi del 2020, favorendo così nuovi record di caldo.
Piogge e nevicate hanno latitato per buona parte dell’Inverno: fa eccezione la prima parte di Dicembre, durante la quale si sono riscontrate precipitazioni abbondanti ed anche l’unica nevicata fino in pianura del 12-13 Dicembre.
Tolto qualche isolato episodio di stampo invernale fra prima e seconda decade di Dicembre, la stagione è stata contraddistinta da un deficit pluviometrico molto marcato: all’appello mancano piogge e nevicate, sia in pianura che in Appennino, nei mesi di Gennaio e Febbraio.
In pochi altri Inverni del passato il nostro Appennino era rimasto spoglio dalle nevi per buona parte del trimestre. Ad eccezione delle nevicate di inizio Dicembre e di qualche veloce spruzzata fra fine Febbraio ed inizio Marzo, l’Appennino ha vissuto un Inverno difficile. Non ci sono mai state le condizioni per sciare su un manto nevoso naturale (almeno al di sotto dei 1500 metri) e spesso nemmeno le condizioni per poter conservare l’innevamento artificiale, a causa delle elevate temperature e dei frequenti eventi di Libeccio.
Inverno caldo: i dati nelle città
In Emilia-Romagna l’Inverno 2019/2020 detiene il primo posto come più caldo dal 1962 a pari merito con il 2006/2007: una temperatura media di +6.0° a livello regionale.
I mesi di Dicembre, con una temperatura media di +5.7°, e Febbraio, con una temperatura media di ben +7.7°, sono risultati i più caldi da quando si effettuano le rilevazioni: non è da meno Gennaio, che si situa comunque fra i sei più caldi di sempre.
Andiamo così a vedere, con l’ausilio dei dati raccolti dal nostro staff, le temperature dei tre mesi invernali nelle principali città della regione:
*La serie climatologica per Piacenza è la 1971-2000; per Modena e Ferrara la 1961-1990.
Spiccano su tutte le anomalie termiche del mese di Febbraio, in particolar modo per le città di Forlì e Cesena, con valori di 4°C oltre la media 1991-2015, che è peraltro il riferimento più recente.
In linea generale, osservando i dati dei vari capoluoghi, si può toccare con mano la particolare mitezza dell’ultimo trimestre invernale. Anche Dicembre, che ha registrato comunque delle perturbazioni, ha visto temperature superiori alla media su tutti i capoluoghi.
Inverno secco: i dati nelle città
Anche i dati sull’accumulo di pioggia del trimestre invernale in Emilia-Romagna sono piuttosto eloquenti: non vi fossero stati i primi 20 giorni di Dicembre piovosi e nevosi, staremmo parlando di un degli Inverni più secchi e avari di precipitazioni mai registrati.
A livello regionale l’accumulo medio di pioggia registrato dal 1 Dicembre al 29 Febbraio è di 140 millimetri: mancano all’appello ben 70 millimetri per giungere al valore di riferimento di 210 millimetri. Nonostante ciò, è comunque piovuto/nevicato di più rispetto all’Inverno 2018/2019.
Vediamo dunque gli accumuli di pioggia del trimestre invernale per ognuna delle principali città emiliano-romagnole:
Se il mese di Dicembre ha visto alcuni passaggi perturbati, con precipitazioni a tratti abbondanti ed accumuli che son risultati in media o sopra la media per il periodo, lo stesso non si può dire per Gennaio e Febbraio. I primi due mesi del 2020 infatti son risultati piuttosto avari di precipitazioni. Per quanto riguarda Febbraio fenomeni pressoché assenti con accumuli inferiori al millimetro in diverse località.