Nei giorni scorsi sui nostri canali social abbiamo pubblicato un veloce post in cui si sottolineava il vantaggio di previsioni ”ponderate” rispetto ad emissioni automatiche delle app per smartphone. Con questo breve articolo effettuiamo una semplice verifica del nostro approfondimento pubblicato martedì 22 febbraio, indicando ciò che si è comunque verificato e ciò che invece è cambiato rispetto a quanto preventivato.
Verifica dell’approfondimento redatto il 22 febbraio 2022
In data 22 febbraio abbiamo pubblicato sul sito e sui principali canali social un articolo riguardante l’imminente cambio di circolazione atmosferica, che dall’Alta Pressione con temperature ben sopra media ci avrebbe riportato a condizioni invernali più consone al periodo.
La neve sarebbe tornata a scendere a quote medio-basse: un’assenza che perdurava dal veloce peggioramento di San Valentino 14-15 febbraio.
Cosa ne è stato, dunque, delle anticipazioni che lo Staff di Centro Meteo Emilia Romagna aveva fornito nell’approfondimento pubblicato il 22 febbraio? E perchè un tale articolo è risultato ben più attendibile di una qualsiasi app meteo? Vi rinfreschiamo la memoria su alcuni estratti di quell’articolo presente sul nostro sito:
- “Dopo una temporanea fase stabile fino a giovedì…prime precipitazioni dal pomeriggio di venerdì 25 febbraio…i fenomeni saranno nevosi inizialmente dai 1000-1200 metri”.
- “La fase più instabile tra la sera/notte di venerdì 25 e le prime ore di sabato 26 febbraio…la neve cadrà probabilmente fino a 500-600 metri in Emilia e sui 600-800 metri in Romagna”.
- “Nella mattinata di sabato la neve potrà scendere fin sui fondovalle emiliani e talvolta lambire l’alta pianura…sui settori romagnoli precipitazioni nevose sui 400 metri“.
- “Attenuazione dell’instabilità tra la seconda parte di sabato e la giornata di domenica, pur con rinforzo della ventilazione da nord-est ed aumento del moto ondoso”.
- Solo nei prossimi aggiornamenti sarà possibile quantificare gli accumuli di pioggia e neve attesi in regione.
In grassetto abbiamo voluto sottolineare i tratti più salienti delle informazioni, fornite con 4 giorni di anticipo, relative al peggioramento del 25-26 febbraio. Si tratta ovviamente di una verifica qualitativa.
Considerazioni a posteriori
La neve a fine evento è giunta fin sui 400 metri, localmente fin sui 300 metri nelle zone dove le precipitazioni sono risultate a carattere di rovescio. Tuttavia la rapidità dell’evento non ha permesso un interessamento di fondovalle ed alta pianura emiliana. Anche le tempistiche sono in parte variate, con un’esaurimento più veloce, ma la fase più instabile, tra la serata di venerdì e la notte di sabato, è stata individuata correttamente anche a distanza di 4-5 giorni.
La ”neve copiosa e particolarmente abbondante” proposta invece dalle applicazioni automatiche, e sparita nel giro di 24 ore, era semplicemente dovuta a una corsa singola del modello del Centro Europeo (alias Ecmwf) particolarmente ”generosa” in termini di instabilità e precipitazioni.
Questa cosa era stata osservata dal nostro staff di previsori ed è il motivo per cui nell’approfondimento si è optato per una via cautelativa, rimandando ad aggiornamenti seguenti la valutazione degli accumuli previsti.
Qui si vede anche la differenza tra previsioni automatiche e bollettini redatti da uno staff di previsori, il cui apporto sta proprio nell’aggiungere esperienza e capacità di analisi dati al mero output modellistico.
Questo per sottolineare che, con la giusta cautela e comunicazione, si riescono a fornire informazioni quantomeno preliminari anche col giusto grado di anticipo per poter avere una sorta di preavviso. Poi è normale che la valutazione di dettaglio debba essere effettuata nelle 48 ore precedenti all’evento, per poter essere ancora più precisi.