Temporali diffusi domenica 26 settembre con danni e disagi sul territorio regionale

Nel corso di domenica 26 settembre la nostra regione è stata interessata dal transito di due sistemi temporaleschi organizzati che hanno apportato precipitazioni diffuse e consistenti. In alcune zone si sono verificati allagamenti, cadute di alberi e altre criticità.

Evoluzione meteorologica

Nella prima parte di mattinata temporali organizzati interessano la Liguria, evolvendo verso l’Emilia-Romagna occidentale. Nel corso ore si assiste alla formazione di un primo sistema temporalesco di tipo MCS in evoluzione verso est, che interessa gran parte del nostro territorio.

Attorno alle ore 13 di domenica 26 settembre rovesci e temporali diffusi interessano le province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Il Piacentino vede una temporanea attenuazione, prima dell’arrivo di ulteriori precipitazioni.

I fenomeni risultano più intensi inizialmente sulla fascia collinare e di alta pianura, giungendo nell’ora successiva ad interessare le province di Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena. In tale frangente si assiste a nubifragi sulla bassa bolognese e al confine tra ferrarese e ravennate.

Sul ravennate si forma un sistema temporalesco intenso che da origine a raffiche di vento fino a 75 km\h lungo la costa romagnola, nonché ad un primo episodio precipitativi che giunge fin sul nord riminese. Contestualmente un secondo MCS si struttura tra Liguria ed Emilia occidentale, evolvendo anch’esso verso est

Il transito del secondo MCS apporta tra la seconda parte del pomeriggio e la prima serata nuove precipitazioni diffuse, a carattere di rovescio o locale temporale. Generalmente i fenomeni risultano meno intensi rispetto al primo transito, eccezion fatta per l’entroterra romagnolo e il riminese, dove si è verificata una spiccata attività convettiva.

Cos’è l’MCS

MCS significa Mesoscale Convective Systemossia un sistema temporalesco a mesoscala, al cui interno sono presenti diverse celle temporalesche, ognuna col suo stadio evolutivo e che, nell’insieme, permettono al MCS di possedere dimensioni spaziali relativamente ampie, specie nel caso in cui le celle che lo compongono sono in numero elevato. Può percorrere vaste aree e risultare persistente, anche grazie al fatto che viene alimentato dal formarsi di nuove celle che ”sostituiscono” quelle che volgono ad esaurimento. La forma circolare è dovuta alla presenza di una depressione in quota; può divenire più lineare in caso del transito di un fronte freddo.

Risultano abbastanza frequenti sul nostro territorio, specialmente nella prima parte dell’autunno. Questo perché l’energia che si accumula durante il trimestre estivo è importante per la formazione di sistemi temporaleschi così strutturati. Se è vero che tale energia può alimentare facilmente anche supercelle (come avvenuto domenica 19 settembre), è altrettanto vero che per questo tipo di temporale devono essere presenti condizioni favorevoli a livello di correnti che non sempre si verifica.

Disagi e danni a causa di allagamenti e raffiche di vento

L’intensità delle precipitazioni ha dato luogo a diversi allagamenti, i più significativi nel bolognese nelle prime ore del pomeriggio. Le zone maggiormente interessate sono risultate Savena Abbandonato, Navile, Casoni e Bentivoglio. La riduzione di visibilità e gli elevati quantitativi di pioggia caduti in breve tempo hanno influito negativamente sulla viabilità, con tempi di percorrenza prolungati sull’A14.
Criticità anche tra ferrarese e ravennate, sempre per allagamenti ma anche per le forti raffiche di vento. Si sono verificate cadute di rami e\o alberi.

Delle locali criticità si sono registrate nell’entroterra riminese in prima serata a seguito del secondo transito temporalesco a cui si sono associate forti raffiche di vento ed elevata attività elettrica, tra cui uno smottamento in località Ca’ Santino (RN) e un albero caduto sulla provinciale per Montefiore Conca (RN).

Nel piacentino si è verificata una caduta di massi che ha interessato la SP586R in Val d’Aveto tra il bivio per Cattaragna e il bivio per Castagnola.

Piogge diffuse, oltre 100 mm in Appennino

Il territorio regionale ha visto precipitazioni diffuse, più consistenti sull’Appennino centro-occidentale, sulla fascia collinare emiliana e al confine tra Emilia Orientale e Romagna.

Di seguito i dati principali riassunti per area.

📌Appennino centro-occidentale
120.2 mm a Ospitaletto di Ligonchio (RE)
120.0 mm a Salsominore – Ferriere (PC)
118.0 mm a Casoni di Santa Maria di Taro (PR)
112.4 mm a Trebbia Valsigiara (PC)
107.6 mm a Ligonchio (RE)
📌Aree di pianura orientale
97.1 mm a Filo d’Argenta (FE)
95.3 mm a Lavezzola (RA)
85.6 mm a Massa Lombarda (RA)
79.5 mm a Ozzano – Ponte Rizzoli (BO)
📌Si osserva una fascia corrispondente a buona parte della collina e dell’alta pianura emiliana che ha visto valori areali attorno a 40-50 mm; situazione simile a livello areale per l’Emilia orientale, con più frequenti picchi puntuali attorno a 60-65 mm.
Valori inferiori sulle basse pianure prossime al Po, mediamente attorno a 15-20 mm.
📌Tra la provincia di Forli-Cesena e quella di Rimini gli accumuli sono risultati più irregolari, 20-25 mm sul forlivese e fino a 30-40 mm sul riminese meridionale; valori tra 5 mm e 10 mm sul restante tratto costiero e di pianura, mentre in generale l’entroterra romagnolo, che ha beneficiato di fenomeni temporaleschi intensi in prima serata, ha visto valori tra 15 mm e 20 mm, con punte fino a 35-40 mm in prossimità di Santa Sofia (FC).

Per segnalazioni in merito a danni ed effetti associati ai temporali, scrivici una mail a info@centrometeoemiliaromagna.com

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