Dalla mattina di sabato 19 ottobre l’Emilia-Romagna è stata interessata da un’intensa perturbazione, che ha determinato piogge intense prima sulle aree costiere e poi sui settori emiliani, con allagamenti diffusi e nuove esondazioni dei corsi d’acqua. Per la città di Bologna è record di pioggia dal 1961.
Il transito di una zona di bassa pressione in risalita dal Tirreno meridionale ha convogliato venti di Scirocco umidi ed instabili verso la costa romagnola, che progressivamente hanno assunto una parziale rotazione da Levante (frecce rosse) e sono andati in convergenza con una debole ventilazione di Maestrale presente già dal primissimo entroterra. Questo ha portato all’innesco di temporali intensi e persistenti, di tipo autorigenerante, in formazione sulla città di Bellaria Igea Marina e in estensione alle località di Cesenatico e Cervia.
Come già riportato nel nostro aggiornamento in tempo reale, si sono verificati nelle tre località costiere veri e propri nubifragi che hanno superato l’intensità di 120-130 mm/h e si sono mantenuti frequentemente su valori di intensità oscillanti tra 50 mm/h e 70 mm/h.
In meno di 6 ore, è caduta la pioggia che secondo la media climatica 1991-2020, dovrebbe cadere in quelle località nell’intero mese di ottobre: a fine evento, sono caduti 134 mm a Bellaria-Igea Marina, 156 mm a Cesenatico e 99 mm a Cervia.
Piogge così intense in un arco temporale breve hanno prodotto diffusi allagamenti alla viabilità principale e secondaria, nonché in diverse abitazioni nei locali seminterrati e al piano terra.
- Allagamenti su via Panzini Bellaria
- Allagamenti Igea Marina
- Allgamento sottopasso Bellaria via ChiamamiCittà
Successivamente, a partire dalla serata e fino alla prima mattina di domenica 20 ottobre, l’ingresso di venti diretti da Greco/Levante sempre in convergenza con lo Scirocco, ha favorito un’ulteriore intensificazione delle piogge che in forma diffusa hanno interessato gran parte della regione: all’intero di questo sistema di fenomeni diffusi, si sono innescati rovesci e temporali più intensi che hanno colpito particolarmente la città di Bologna e alcune aree tra le province di Reggio Emilia e Parma.
Analisi delle piogge cadute e degli effetti sul territorio
- Precipitazioni cumulate nelle 24 ore centrali dell’evento in Emilia-Romagna, dalle ore 6 di sabato 19 alle ore 6 di domenica 20 ottobre. Fonte Arpae
I valori più elevati si sono registrati nel bolognese, nello specifico 180 mm a Pianoro, 168 mm a Casalecchio di Reno, 162.5 mm a Paderno, 159.4 mm a S.Ruffillo.
A questi bisogna aggiungere anche già citati i 156 mm di Cesenatico (FC), i 134 mm di Bellaria Igea Marina e anche alcuni valori elevati nella provincia di Parma, tra cui 116 mm a Torrile e 112 mm a Fontevivo.
Per il comune di Bologna è record di pioggia giornaliero dal 1961 (con riferimento alla precipitazione mediamente caduta sul territorio bolognese) mentre la pioggia mediamente caduta sui bacini di Idice e Samoggia rappresenta il quarto valore più alto dal 1961, dopo il 19 settembre 2024, il 2 maggio 2023 e il 4 novembre 1966.
In particolare, sulla collina bolognese l’evento di pioggia del 19 ottobre 2024 è il più alto mai registrato dal 1900 ad oggi, superiore anche al grande nubifragio del 21 luglio 1932 nel quale la stazione di Bologna S. Luca registrò 134 mm di pioggia e le fonti storiche riportarono lo straripamento dei 4 torrenti Aposa, Ravone, Meloncello, nonché gravi danni in tutta la parte pedecollinare della città.
La pioggia giornaliera del 19 ottobre 2024 è prossima anche al dato massimo in 24h dalla serie centenaria (dal 1922) di Bologna S. Luca, pari a 150 mm/24 ore, registrato il 27 settembre 1928.
L’esondazione del Ravone a Bologna
A partire dalle ore 19 di sabato 19 ottobre il Ravone (che scorre tombato sotto la zona urbana ovest di Bologna), ha registrato un incremento di oltre 3 metri in una sola ora: la piena ha percorso il tratto tombato che attraversa la città, dove la forte pressione ha causato numerose rotture al canale stesso, producendo estesi allagamenti nella zona tra via Saragozza e via Andrea Costa. Lo sfioro di emergenza del Ravone sul Canale di Reno ha contributo ad alimentare il canale stesso, determinandone l’esondazione in via Riva di Reno, nell’area del cantiere del tram.
- Livello idrometrico torrente Ravone. Fonte Arpae
Numerose esondazioni sono state segnalate anche su Samoggia, Lavino e Ghironda, nei comuni di Valsamoggia e Anzola nell’Emilia. Il torrente Quaderna ha registrato una rotta arginale tra Budrio e Medicina.
Sul settore occidentale ha assunto rilevanza la piena del Crostolo, che nella sezione di Cadelbosco ha raggiunto il massimo livello storico, registrato nel 2023, mentre più a valle si sono verificate rotte arginali, che hanno interessato sia il Crostolo (una rottura) sia il Tassone (due rotture) sia il Cavo Cava (due rotture), corsi d’acqua la cui gestione è in capo ad AIPO.
Analisi dei fenomeni idrogeologici
- Effetti sul reticolo fluviale di collina (torrente Zena) e frane su viabilità. Fonte Arpae
Sul territorio collinare si sono verificati diffusi ruscellamenti sui versanti, con trasporto di detriti lungo le sedi stradali e nelle zone urbane. Si sono attivate numerose frane, in particolare nel bolognese e poi tra parmense, reggiano e modenese.
Anche i corsi d’acqua minori hanno visto rapidi incrementi dei livelli idrometrici, con piene improvvise e fenomeni di erosione spondale in particolare dal bacino del Chiavenna fino al bacino del Sillaro. Sono stati riscontrati danni gravissimi al patrimonio pubblico e privato e una vittima, in conseguenza della piena del Rio Caurinzano, affluente del torrente Zena (comune di Pianoro).
Analisi dei fenomeni marino-costieri
- Livello del mare totale misurato dai mareografi di Porto Garibaldi, Cervia e Cattolica. Fonte Arpae
Tra il 18 e il 20 ottobre si è registrato un significativo innalzamento del livello del mare, per la combinazione tra il contesto meteorologico fortemente perturbato e l’oscillazione della marea astronomica che si trovava in sizigia (maree di Luna Piena e Luna Nuova che presentano minimi molto profondi e massimi molto pronunciati).
Il primo significativo innalzamento si è verificato il 18 ottobre, quando si sono raggiunti 85 cm a Porto Garibaldi, 78 cm a Cervia e 65 cm a Cattolica.
Il 19 ottobre si è verificato il massimo livello del mare dell’evento, con 85 cm a Porto Garibaldi, 88 cm a Cervia e 73 cm a Cattolica.
Per qunto riguarda l’altezza dell’onda si è registrato un incremento dalla tarda mattina del 19 ottobre, con un progressivo aumento dell’altezza significativa, fino a raggiungere il massimo, pari a 2,21 metri, alle 00:00 del 20 ottobre.
Dall’analisi delle direzioni delle onde è possibile attribuire la mareggiata ai venti di Scirocco provenienti da Sud-Est e che hanno spirato costantemente sull’intero bacino Adriatico nella giornata del 19 ottobre.
La direzione di provenienza dell’onda durante l’evento è compresa nel range 70°N – 90°N. La boa dell’Emilia- Romagna è ormeggiata su un fondale poco profondo (circa 10 metri) e per questo motivo, soprattutto sui regimi di Scirocco (SE), le onde subiscono una rifrazione in senso antiorario dovuta all’interazione con il fondale. Questi eventi risultano quindi registrati con direzioni di provenienza più prossime all’Est rispetto alla dinamica generale di scirocco a scala di bacino adriatico. Sulla base della metodologia utilizzata per la definizione delle mareggiate, che considera i valori di altezza dell’onda superiori a 1.35 m (pari al 95-esimo percentile della serie storica misurato dallo strumento), la durata dell’evento è stata di circa 23,5 ore e ha avuto inizio alle ore 15:30 del 19 ottobre.
- Altezza e direzione dell’onda. Boa Nausicaa II al largo di Cesenatico. Fonte Arpae
Approfondimento scritto basandosi sulla relazione speditiva di Arpae (che si può leggere integralmente qui) e da osservazioni ed analisi svolte dai previsori dello staff di Centro Meteo Emilia Romagna.