Inverno 2021-2022 in Emilia-Romagna: mite e secco con poca neve

L’inverno meteorologico 2021-2022 (da dicembre a febbraio) è stato caratterizzato da temperature più alte della norma, precipitazioni scarse e poca neve anche sui rilievi. Vediamo nel dettaglio l’andamento dei tre mesi invernali e il bilancio complessivo dell’inverno.

Dicembre 2021

Il mese di dicembre 2021 ha visto temperature di poco sopra alla norma del periodo (+0,2°C) a causa di valori massimi lievemente superiori, mentre sono rimasti nella norma i valori minimi. A fine mese si è assistito ad un forte aumento termico specialmente in quota con alcuni record di caldo battuti nell’ultimo giorno del mese a Sestola, Sassostorno, Lago Paduli, Casoni di S.Maria di Taro, Pievepelago e Santo Stefano D’Aveto.

Le precipitazioni sono risultate quasi in media con 72 mm a fronte degli 82 mm della norma climatologica (1991-2020. Gli scarti negativi più consistenti sono stati registrati sull’alto Appennino piacentino (40-50 mm sotto la norma), mentre precipitazioni superiori alla norma sono state registrate sull’Appennino Romagnolo.

La fase più dinamica del mese è stata tra 8 e 9 dicembre e subito dopo tra 10 e 11 dicembre con due distinti impulsi perturbati che hanno portato la neve anche a bassa quota e alcuni centimetri fin sulle pianure tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Tra seconda e terza decade del mese hanno invece prevalso condizioni anticicloniche.

Gennaio 2022

Le temperature di gennaio sono state lievemente superiori alla norma (+0,7°C) a causa di elevati valori massimi (+1,4°C), mentre le minime sono state inferiori alla norma in pianura, in media sui rilievi. Il primo giorno dell’anno è stato stabilito un record di caldo presso l’Osservatorio del Monte Cimone (MO).

Le precipitazioni regionali con 40 mm sono state inferiori alla norma (56 mm) con un deficit di circa il 30%.
I deficit più intensi si osservano sull’Appennino Emiliano (fino a – 100mm),mentre ha piovuto di più in Romagna con valori anche localmente superiori alla norma sulle pianure.

Il mese ha visto in prevalenza condizioni anticicloniche intervallate solo momentaneamente da rapide perturbazioni nord-atlantiche nella prima decade.
Tra 5 e 6 gennaio un primo impulso instabile ha portato piogge diffuse e neve in Appennino (fino a 43 cm al Lago Santo Parmense, 1500m). Tra 9 e 10 gennaio, proprio sulla Romagna, è arrivata la nevicata più significativa della stagione (in pianura) con 5-7 cm fin sulla costa tra ravennate meridionale e riminese settentrionale; fino a 30 cm nell’entroterra a Pennabilli (RN, 629 m).

Febbraio 2022

Il mese di febbraio è stato caratterizzato da temperature marcatamente superiori alla norma (+2°C), ancora una volta soprattutto a carico di valori massimi molto alti (circa +3°C). Temperature molto alte già nei primissimi giorni, favorite anche da ventilazione mite e secca di Foehn con un record di caldo per la prima decade raggiunto a Modena ( +18°C il 2 febbraio). Giornate molto miti anche alla fine della seconda decade con punte di +17/18°C sui rilievi, che hanno superato i valori massimi relativi a quei giorni.

Il mese di febbraio è stato anche parecchio avaro di precipitazioni con solo 28 mm medi regionali e un deficit del -56%. Gli unici episodi instabili sono stati a metà e fine mese: il 14 e 15 febbraio con neve fino in pianura sull’Emilia Occidentale e accumuli consistenti sull’Alto Appennino Piacentino e Parmense (57 cm al Lago Santo Parmense); tra25 e 26 febbraio con maggior coinvolgimento dei settori orientali.

 

Bilancio trimestre invernale (dic-feb)

Come anticipato l‘inverno 2021-2022 è risultato nel complesso mite e poco piovoso. Nel dettaglio, i 140 mm medi calcolati sul territorio regionale risultano marcatamente inferiori alla climatologia 1991-2020 (202 mm) con un deficit del – 30%. Significa che tra dicembre e febbraio è mancato circa un terzo delle piogge attese, una mancanza significativa, ma non eccezionale con diversi inverni meno piovosi nel passato.

Le temperatura media regionale di +4,7°C supera di +1°C la climatologia recente (1991-2020) risultando più caldo del normale a causa dei mesi di gennaio e soprattutto di febbraio. Nel complesso, dunque, l’inverno è iniziato con condizioni normali a dicembre, sia per la temperatura, sia per le precipitazioni, per poi assumere condizioni in prevalenza anticicloniche da metà gennaio con scarse precipitazioni e temperature superiori alla norma, specialmente nei valori massimi.

Nelle tre immagini le altezze di geopotenziale mediate sui mesi di dicembre, gennaio e febbraio. A dicembre si nota la presenza dell’influenza di correnti fresche e moderatamente instabili (colori verdi sull’Italia). A gennaio una vasta alta pressione sull’Europa Occidentale blocca le correnti atlantiche con condizioni in prevalenza stabili sull’Italia (colore giallo). A febbraio ancora prevalenza di condizioni di alta pressione sull’Europa Occidentale; momentanee infiltrazioni sull’Italia, ma ancora con scarsa componente meridiana.

L’inverno meteorologico lascia in eredità condizioni di siccità meteorologica (indica SPI a 3 mesi) debole-moderata, ma valori di siccità idrologica estrema su tutta la regione se si considera l’indice SPI a 12 mesi a causa dell’autunno poco piovoso e in generale di un 2021 secco. Situazione che si è ulteriormente aggravata nel primo mese della primavera con un marzo praticamente asciutto.

 

Neve inverno 2021-2022

Grazie al nostro Progetto Neve con il prezioso contributo dei segnalatori volontari è stato possibile monitorare e mappare la precipitazione nevosa dell’inverno 21-22. La mappa mostra la neve caduta nei siti di misura e una stima indicativa per le zone scoperte è data dalle isolinee ad intervalli di 0,10,20,50 e 100 cm.

Le zone più nevose in pianura, sono state il piacentino e il parmense (10-20 cm) con valori comunque inferiori alla media climatica recente (20-30cm). Alcuni centimetri di neve (5-7cm) sono arrivati anche sulla pianura e costa romagnola con l’evento del 9-10 gennaio.
Il ferrarese si conferma la zona meno nevosa della regione con 0 cm di accumulo, particolarmente “sfortunate” quest’anno anche le pianure tra reggiano orientale e modenese. Anche in Appennino accumuli di neve inferiori alla norma a causa delle poche precipitazioni in forte contrasto con lo scorso inverno da record per l’Appennino Emiliano. Quest’anno i siti di misura dove è caduta più neve sono il Rifugio Mariotti (PR, 1507m) con 152 cm, il Rifugio Vittoria (MO, 1501 m) con 136 cm, e il Rifugio Segheria (RE, 1410m) con 116 cm (nell’inverno record 20-21 tra dicembre e febbraio caddero 704 cm !!!).

ATTENZIONE: la mappa mostra gli accumuli di neve tra dicembre e febbraio, escludendo le nevicate che non di rado cadono anche a novembre e ad aprile sul nostro Appennino. L’elenco completo dei dati comprensivo di tutti i mesi è consultabile sulla pagina del nostro sito dedicata alla NEVE con gli archivi delle passate stagioni 2019-2020 e 2020-2021.

Per dati più dettagliati sulle nevicate, per aderire al progetto neve o per maggiori informazioni vi invitiamo a scriverci alla mail ➡ segnalazioni@centrometeoemiliaromagna.com